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Luppi sul ‘Decreto riaperture’: “Riaprire in sicurezza, la ristorazione non può aspettare”

23 Aprile 2021 Stampa

Lavorare in sicurezza è il principio al quale si sono ispirate in tutti questi mesi le imprese della ristorazione che hanno investito per garantire le condizioni di tutela della salute, fornendo anche indicazioni, nel confronto con il Governo e le autorità sanitarie, per rafforzare le già severe cautele per la prevenzione del rischio. Le decisioni assunte dal Governo per le riaperture non sembrano aver recepito questo nostro impegno.

Il Presidente Lapam Confartigianato Gilberto Luppi, sintetizza così il giudizio sul cosiddetto ‘Decreto Riaperture:

I criteri e le condizioni imposte per le riaperture di ristoranti, bar, gelaterie, pizzerie appaiono ingiustificati nei confronti di attività che hanno investito in prevenzione e sicurezza e dimostrato di non incidere in alcun modo sull’andamento dei contagi. E appaiono ancora più incomprensibili se si considera che lo scorso anno le attività di ristorazione furono fatte riaprire il 16 maggio, senza vaccini e vaccinati. Chiediamo pertanto l’allungamento dell’orario di chiusura oltre le 22

L’associazione giudica discriminatorie le regole che privilegiano le imprese che dispongono di spazi all’aperto. E, anche in questo caso, la somministrazione è soggetta ad una serie di variabili non prevedibili, come il maltempo, che potrebbe vanificare il consumo sul posto e gli investimenti sostenuti per le riaperture.

Tutto questo senza tener conto che la ristorazione è pressoché chiusa da ottobre 2020 e quindi non ha avuto effetto sulla curva dei contagi, e mentre si consente, dal 26 aprile, lo svolgimento degli sport di contatto, poi l’apertura di piscine e centri termali fino all’apertura degli stadi, tutte attività per le quali sarà difficile garantire un adeguato distanziamento interpersonale.

I nostri operatori e mi riferisco in particolare a bar, gelaterie, pasticcerie, ristoranti, pub… hanno sempre fatto il massimo per garantire la sicurezza dei loro clienti e di tutto il personale, e molti hanno fatto importanti investimenti. Per questo unitamente alle altre organizzazioni di categoria, abbiamo redatto un documento contenente le proposte per la riapertura delle attività di ristorazione Per sollecitare il Governo e il Comitato Tecnico Scientifico a consentire la riapertura in sicurezza delle attività di ristorazione sia all’aperto che al chiuso. Chiediamo pertanto al Governo che venga fatto ogni sforzo possibile affinché le imprese del settore possano riaprire nel totale rispetto delle norme di sicurezza e delle procedure di prevenzione della diffusione del Covid-19 previste.

Il documento unitario è stato inviato al Ministro della Salute, Roberto Speranza, al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgietti e al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Pattuanelli oltre che alle Commissioni Agricoltura e Industria del Senato e della Camera, alla Conferenza delle Regioni e al Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico.

Il Presidente fa poi un passaggio importante sulla campagna vaccinale:

Sulle vaccinazioni in azienda siamo pronti per raccogliere la sfida, una volta chiarito il protocollo: ci muoveremo per fare accordi con strutture convenzionate e per poter avviare le vaccinazioni in azienda, ma quello che è assolutamente necessario è accelerare la campagna vaccinale. I numeri ci dicono che nei paesi dove si è vaccinato di più, e anche nelle regioni italiane dove la campagna procede più speditamente, calano i pazienti nelle terapie intensive e negli ospedali. Fare presto è indispensabile.

La conclusione di Luppi è chiara:

Come associazione facciamo appello alla responsabilità di tutti i cittadini. Le imprese hanno dimostrato grande disciplina e senso del dovere nel fare il proprio, occorre che tutti noi cittadini continuiamo a rispettare le norme che sono state date dalla comunità scientifica sul distanziamento e sull’uso delle mascherine.

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