Il programma
Un incontro a porte aperte per discutere del futuro della manifattura modenese e dei servizi indispensabili per le imprese che lavorano nei villaggi artigiani della città.
È quello che si terrà mercoledì 14 giugno e che vedrà protagonisti il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, l'assessore all'Urbanistica Anna Maria Vandelli, l'assessore alle Attività produttive Ludovica Carla Ferrari, i dirigenti e gli associati Lapam e il Consorzio Attività Produttive in sede centrale Lapam a Modena in via Emilia Ovest 775 alle ore 18.30.
Le nostre proposte
Un confronto nato dai risultati emersi dalla videoinchiesta e dal sondaggio svolto da Lapam nei quartieri produttivi modenesi che ha sollevato quesiti importanti per il mantenimento della qualità del lavoro all'ombra della Ghirlandina.
«Sicurezza, infrastrutture, decoro urbano non sono opzionali in una città capace di esprimere eccellenze assolute» dice Carlo Alberto Rossi, segretario generale Lapam. «Dobbiamo garantire il potenziamento e il miglioramento dei servizi alle imprese per mantenere alta l'attrattività del territorio, assicurando tutte le condizioni necessarie ad un loro equilibrato sviluppo».
riferimenti dell'associazione sono a sistemi di finanziamento pubblico privato per la realizzazione di opere indispensabili come la banda larga nei quartieri artigiani o a regolamenti comunali che rendano possibili soluzioni come il Baratto Amministrativo o il potenziamento della videosorveglianza privata.
«Le soluzioni che proporremo all'amministrazione comunale, che ringraziamo per aver accolto il nostro invito, sono tutte percorribili. Bisogna soltanto variare prospettiva, mettendo a confronto più attori in grado di dialogare sui temi strategici per il nostro futuro: il lavoro e la sua qualità. Rimettere al centro dell'agenda politica la manifattura e le sue tante declinazioni è dunque indispensabile per sviluppare un territorio che ha fondato buona parte della sua identità su questo pilastro». Riqualificare, riprogettare, assicurare condizioni di viabilità e sicurezza ottimali a tutti gli operatori dei villaggi artigiani, attraendo nuove competenze in città.
«Ogni posto di lavoro generato dalla manifattura ne produce due nei servizi» continua Rossi: «Garantire la continuità e favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali all'interno dei villaggi artigiani è quindi vitale anche per il terziario che a sua volta genera un altissimo valore aggiunto. Ci auguriamo dunque che dal confronto scaturito in queste settimane con l'amministrazione comunale e con i principali stakeholders coinvolti, possa nascere un rinnovato disegno per lo sviluppo di queste aree».