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Bertoli: “Concentrazione e forza di volontà, così si diventa grandi”

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26 Settembre 2017 Stampa

Sette campionati italiani, cinque Coppe Italia, due Champions League, due Coppe delle Coppe, tre Coppe Cev, due ori in Coppa del mondo per club e una medaglia di Bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984. Sono questi i numeri che descrivono la straordinaria carriera pallavolistica di Franco Bertoli, atleta e poi allenatore, tra i più blasonati della storia di questo sport. Oggi Bertoli insegna a guardarsi dentro per dispiegare al meglio il proprio potenziale di essere umano, in una particolare branca delle scienze umane: il coaching.

Franco, può spiegarci meglio che cosa fa un mental coach?
«Il mental coach aiuta le persone ad allenare la mente. Nel mondo dello sport esistono allenamenti per vari settori: c'è quello tecnico, fisico e tattico. Ma c'è anche un allenamento di tipo mentale o motivazionale. A ben vedere questo tipo di allenamento riguarda tutti i mondi, ed è la chiave del successo».

Perché alcune grandi aziende decidono di affiancare ai loro team un mental coach?
«Perché aumenta il risultato di quello che fanno le persone. Per questo le aziende, come dici tu quelle grandi, ma ora anche le piccole, capiscono che le persone possono fare un salto se fanno un lavoro di coaching. Allenare la motivazione e la concentrazione possono aiutare a far crescere il potenziale di ciascuno di noi. Se ci pensi è inutile pensare se una cosa andrà bene oppure male, molto più importante è pensare al qui e ora».

Lei sostiene che dobbiamo imparare a fare a meno delle "interferenze", cioè i dubbi, i condizionamenti sociali, le paure, per far emergere il nostro vero potenziale. Ecco in un'epoca complessa come la nostra, da cosa bisogna partire per non essere sopraffatti da queste interferenze?
«Le interferenze non si possono eliminare completamente, però si possono ridurre. Facciamo l'esempio di un calciatore che gioca a San Siro. Anche lui subisce tante interferenze, c'è un contratto, ci sono 80mila spettatori… Lui deve ridurle drasticamente. Allo stesso modo anche noi dobbiamo focalizzare le interferenze e cercare di capire quanto pesino su di me e su quello che sto facendo. Questo gioco interiore o inner game, è qualcosa che ci limita e che allo stesso tempo è allenabile».

Il tema del convegno di cui sarà relatore è "Le idee battono la crisi". Ma come si verifica le bontà delle proprie idee, e quali strumenti possiamo mettere in atto per non farle appannare dalla interferenze di cui parlavamo?
«L'idea è solo il primo di una serie di passaggi. Dopo l'idea viene infatti il progetto e infine la messa in pratica, o azione. Tutti questi passaggi, a loro modo determinanti, presuppongono una grande volontà.
si dice che un atleta è vincente è perché lotta fino alla fine per vincere. Dobbiamo imparare a credere in quello che facciamo e avere la volontà per farlo. Anche le sconfitte danno fastidio, ma sono un insegnamento. Chi impara dalle proprie sconfitte diventa flessibile ed allena la determinazione. In questo percorso ognuno di noi, dallo sportivo all'imprenditore, deve imparare ad allenare la propria forza di volontà».

Franco Bertoli sarà ospite al Congresso Licom  in programma giovedì 5 ottobre, alle ore 20.30 in sede centrale Lapam a Modena, via Emilia Ovest 775
Per registrarsi all'evento clicca qui

Per maggiori informazioni
Livio Lazzari
[email protected]
893111

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