Settembre 1944, montagne emiliane.
Un ragazzo lavora in un campo assieme ai suoi genitori. Il suo nome è Gimo. Tra un racconto e una marachella a scuola, la sua infanzia è oscurata dall'ombra delle guerra.
visite inaspettate dei soldati affamati, la paura dei rastrellamenti, un caricatore per il moschetto che diventa un trofeo da mostrare ai fratellini.
Attraverso le parole di Gimo, Paolo Bonacci racconta una storia vera, dalla prima all'ultima pagina; grazie alla sua testimonianza infatti, mantiene viva la memoria della Strage di Monchio, un episodio gravissimo troppo spesso dimenticato, una cicatrice tra le tante che hanno segnato il corpo del nostro Paese e la vita di centinaia di persone.
Leo Turrini, assieme a Lapam Confartigianato Imprese sede di Sassuolo, In collaborazione con il Comune di Montefiorino presenta il libro:
"Germano non posso dimenticare"
di Paolo Bonacci (Vertigo Edizioni)
presso il Cortile della Rocca Medioevale a Montefiorino, venerdì 31 luglio 2015, alle ore 20,30
Interverrano:
Leo Turrini, scrittore, giornalista, inviato del Quotidiano Nazionale e opinionista di Sky
Maurizio Paladini, vicesindaco di Montefiorino
Paolo Bonacci, autore del libro
Modera l'incontro il giornalista Luigi Giuliani
“In questa opera ho voluto narrare la storia di mio padre, della sua famiglia e della sua gente – spiega Bonacci – Ho deciso di trasporre per iscritto quanto per anni mi è stato raccontato verbalmente, perché ritengo che questa storia possa essere la storia un po’ di tutti i nostri nonni e genitori. È una vicenda che per noi generazioni figlie della tecnologia, a volte potrebbe sembrare frutto di fantasia. Eppure è una storia vera assolutamente autentica e genuina, riscritta esattamente così come mi è stata tramandata dai testimoni e protagonisti diretti. Si tratta di uno spaccato della quotidianità di milioni di italiani, in un periodo fatto di lotte, stenti e sofferenze”.
Paolo Bonacci nasce a Milano nel 1968.
con tre figli, dopo avere lavorato nel settore dell’edilizia in Lombardia e avere la gestione del personale e del bestiame nell’azienda agricola paterna nel comune di Polinago, è attualmente socio del consorzio autotrasporti S. Francesco.