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Attenzione alla truffa che colpisce l’IBAN

2 minuti di lettura
23 Dicembre 2021 Stampa

Da quando sono cresciuti i pagamenti in formato elettronico sono di conseguenza aumentate le truffe informatiche e dunque l’attenzione degli utenti nel cercare di evitarle. Abbiamo di recente ricevuto alcune segnalazioni in merito a casi di truffe, nel gergo chiamate “man in the mail”, che intercettano alcune particolari corrispondenze fatte via mail tra privati o aziende per arrivare ai codici IBAN nel momento in cui bisogna effettuare un pagamento per poi sostituirli nelle fatture.

In cosa consiste la truffa?

Quando in una corrispondenza via mail arriva la comunicazione del codice IBAN su una fattura di acquisto, la frode consiste nell’intercettare il documento commerciale che contiene dettagli del conto corrente su cui si richiede di effettuare il pagamento. Il truffatore a questo punto sostituisce il proprio IBAN con quello del beneficiario con il rischio che il debitore disponga un pagamento verso questi.

Come proteggersi

è bene ricordare altri consigli basilari come:

  • Utilizzare password diverse e complesse (combinazione di caratteri maiuscoli e minuscoli, lettere, numeri e caratteri speciali) per servizi diversi, non condividerle mai via mail e cambiarle con frequenza.
  • Prestare sempre la massima attenzione alle mail di phishing (Leggi: Cosa sono e come difendersi dagli attacchi phishing) , controllare sempre il mittente della mail (spesso i truffatori utilizzano nomi simili agli orginali) e non inserire dati personali, finanziari o codici di accesso. Ricorda che nessun amministrazione pubblica e nessun cliente/fornitore ritenuto serio e affidabile richiede informazioni ritenute sensibili con queste via mail.
  • Controllare che nella nostra casella di posta elettronica non siano impostati automatismi di inoltro ad altre persone.
  • Eventualmente chiedere alla propria banca se hanno sistemi che permettano di ricevere un codice di sicurezza ulteriore quando si effettua un pagamento.
  • È importante installare un firewall in azienda.
  • Aggiornare di frequente i software antivirus e anti malware.

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