In Emilia-Romagna i driver della ripartenza sono soprattutto due: il green e il digitale. Lo evidenzia la ricerca del nostro Ufficio Studi sugli ultimi dati disponibili, pre Covid ma comunque assai significativi.
A Modena
Sono il 66,3% le piccole imprese con almeno 3 addetti che riducono l’impatto ambientale delle proprie attività, un numero leggermente superiore a quello dell’Emilia-Romagna che si attesta sul 65%. Nello specifico, a livello regionale, le azioni intraprese sono raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti (88,3%), contenimento dei consumi di acqua (59,2%) e gestione dei rifiuti finalizzata al controllo dei materiali inquinanti (58%). Più staccate azioni quali risparmio di materiali utilizzati nei processi produttivi (51,2%) e contenimento dell’inquinamento acustico e luminoso (44,8%).
Le piccole imprese, investono anche nel green: in regione il 37,2% hanno installato macchinari e/o apparecchi che riducono il consumo energetico, il 12% hanno investito sull’isolamento termico e il 6,9% sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Venendo all’altro aspetto, il digitale, la ricerca evidenzia come oltre la metà delle piccole imprese abbiano investito negli ultimi 5 anni sulla sicurezza informatica (52,2%), su internet ad alta velocità e analisi dei dati (51,8%), mentre più distanti sono gli investimenti in strumenti software per la gestione dei dati (38,5%) o per lo sviluppo di nuovi modelli di businnes. La banda ultra larga ad almeno 30 mega è presente nel 41,6% dei comuni (a fine 2019) con il 68,1% delle famiglie connesse, il dato a Modena sale fino al 72%. La banda ultra larga oltre i 100 mega, invece, è fruita dal 36,6% delle famiglie della regione e dal 34,1% di quelle modenesi.
Infine qualche nota sulla quota totale di imprese che ricercano personale con competenze digitali elevate, sempre dai dati dell’indagine dell’Ufficio Studi Lapam. A Modena il 16,8% delle imprese cerca addetti capaci di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici (seconda solo a Bologna in regione), il 20,8% cerca addetti capaci di utilizzare competenze digitali e il 12,3%, primo posto in regione, che abbiano la capacità di applicare tecnologie 4.0
A Reggio Emilia
Sono il 62,5% le piccole imprese con almeno 3 addetti che riducono l’impatto ambientale delle proprie attività, un numero leggermente inferiore a quello dell’Emilia-Romagna che si attesta sul 65%.
Per quanto riguarda il digitale, la ricerca evidenzia come oltre la metà delle piccole imprese abbiano investito negli ultimi 5 anni sulla sicurezza informatica (52,2%), su internet ad alta velocità e analisi dei dati (51,8%), mentre più distanti sono gli investimenti in strumenti software per la gestione dei dati (38,5%) o per lo sviluppo di nuovi modelli di businnes. La banda ultra larga ad almeno 30 mega è presente nel 41,6% dei comuni (a fine 2019) con il 68,1% delle famiglie connesse, il dato a Reggio Emilia si attesta al 62,1%. La banda ultra larga oltre i 100 mega, invece, è fruita al 26,7% delle famiglie reggiane.
Infine qualche nota sulla quota totale di imprese che ricercano personale con competenze digitali elevate, sempre dai dati dell’indagine dell’Ufficio Studi Lapam. A Reggio Emilia il 16,4% delle imprese cerca addetti capaci di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici, il 22,8% cerca addetti capaci di utilizzare competenze digitali e l’11,1%, anche qui al secondo posto in regione questa volta dietro Modena, che abbiano la capacità di applicare tecnologie 4.0.