Le Mpi delle province Reggiane e Modenesi
2,41% per Reggio Emilia
0,52% per Modena
Sono questi il numeri magici dell'export delle Mpi (Micro e piccole imprese, ovvero le imprese che hanno fino a 50 addetti) Reggiane e Modenesi nei confronti della Gran Bretagna.
Emilia segna una percentuale molto alta, che fa della provincia reggiana la quarta in Italia per ‘peso’ dell’export nei confronti del Regno Unito, alle spalle delle sole Belluno, Pordenone e Gorizia.
inferiori invece per Modena e identica al totale nazionale, che fa della provincia modenese la 35esima in Italia.
stesse Mpi nei settori del manifatturiero dove le imprese fino a 50 addetti sono più presenti (agricoltura, tessile-abbigliamento, meccanica, pelletteria, legno, altri) nel periodo aprile 2015-marzo 2016 hanno esportato verso il Regno di Elisabetta II, da Reggio Emilia ben 369,1 milioni di euro, una cifra piuttosto elevata, oltre la metà dei 690 milioni di euro complessivi dell’export manifatturiero dell’intera provincia, mentra da Modena 108,4 milioni di euro che rappresentano circa un settimo dell’intero export manifatturiero della provicnia di Modena
Export verso la Gran Bretagna
spiega il presidente Erio Luigi Munari:
Non è il caso di fare dell’allarmismo, ma la guardia va tenuta alta.
Di certo per conoscere l’effetto concreto della cosiddetta Brexit dovremo attendere un po’ di tempo, quello che è importante è evitare che questa incertezza si riverberi sulle imprese, che devono continuare a lavorare senza intoppi. Sappiamo bene che, soprattutto nel mondo globalizzato, i tempi sono determinanti e quindi è necessario che sia fatta chiarezza in fretta a livello di istituzioni sovranazionali.
conclude Munari:
Quello britannico resterà un mercato di riferimento anche dopo la Brexit e per noi, come associazione a servizio delle imprese, è importante supportare i nostri associati. Non mancano progetti di internazionalizzazione nei confronti del Regno Unito, il nostro servizio per i mercati esteri lavora da sempre con quel Paese e siamo convinti che sia necessario proseguire su questa strada.
che la parola debba passare alla politica e che sia necessaria e urgente una risposta forte da parte della politica della Ue per assicurare all’Europa, e quindi anche ai nostri territori, sviluppo e benessere”