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In equilibrio tra turismo e sostenibilità

5 minuti di lettura
4 Agosto 2021 Stampa

Intervista a Sergio Cagol, cresciuto a Trento, si occupa da oltre quindici anni di progetti di marketing ed innovazione nel settore del turismo digitale, ha gestito la strategia digitale del Trentino oltre che altre destinazioni, dal lago di Garda a Jesolo, dalla Basilicata alla Versilia fino alla Majella, innovando la comunicazione sui social network e su mobile. È un convinto sostenitore della necessità di un profondo cambiamento culturale e operativo per ridurre l’impatto delle attività umane sul nostro ecosistema, si è specializzato negli ultimi anni sui temi della sostenibilità ambientale applicata al turismo.

Come si sposa il concetto di sostenibilità nel turismo? 
«Oggi si corre il rischio di parlare di temi ambientali più per moda che per un reale impegno e si fa fatica a capire davvero cos’è la sostenibilità per il turismo. Tutti parlano di sostenibilità, tra questi molti fanno greenwashing per attirare un pubblico oggi più sensibile. Alcune piattaforme stanno iniziando ad affrontare il tema in prima linea, Skyscanner oggi non solo ti consiglia il volo più economico o quello con meno scali,  ma ha aggiunto un terzo parametro che è quello del volo che consuma meno Co2, anche Google Maps sta per introdurre una nuova funzionalità che ci permette di collegare un percorso a un altro tenendo conto anche degli aspetti legati al consumo di anidride carbonica. Booking in un recente studio dimostra come la sensibilità nei consumatori verso il tema sia un elemento in continua crescita. C’è una generazione intera di giovani che hanno trovato una voce e un simbolo in Greta Thunberg, ci sono brand come Patagonia, fortemente impegnata sui temi etici, che durante l’ultima campagna elettorale americana ha fatto propaganda direttamente nelle etichette dei loro vestiti. C’è un movimento in fortissima crescita anche nell’ambito turistico/alberghiero, la catena NH spiega sul loro sito il loro impegno verso un turismo responsabile, in Trentino ci sono esempi come  lo storico hotel La Perla di Corvara il cui proprietario ha fatto del rispetto del territorio la sua bandiera e da anni spiega che si può fare un turismo diverso. Quindi parlare di sostenibilità significa da un lato guardare a un aspetto drammatico come quello del cambiamento climatico e dall’altro capire come questa sia una fantastica opportunità per praticare un turismo di equilibrio, una trasformazione dell’offerta turistica per incontrare una nuova domanda». 

Cosa può fare oggi un operatore turistico per avvicinare un pubblico che cerca un’esperienza più sostenibile? 
«Il turismo va visto dal punto di vista dell’ospite e bisogna puntare ad alcuni elementi per migliorare la loro esperienza. Il primo concetto è quello della libertà, senza essere intrappolati nelle logiche del “turismo da crociera” in cui il viaggio è impacchettato e già deciso, rendere i propri ospiti liberi creando esperienze in natura e che permettano a loro di valorizzarsi, dove il protagonista deve essere il paesaggio che nel vostro Appennino emiliano sicuramente non manca. La ricerca delle piccole cose, la biodiversità che abbiamo in Italia non è neanche paragonabile a quella scandinava eppure con pochi elementi riescono a creare emozioni ed esperienze come ad esempio una cucina di qualità valorizzando i pochissimi prodotti locali che hanno. Un altro concetto è quello dell’equilibrio, in Alto Adige hanno creato una intera offerta dedicata al tema dell’equilibrio psicofisico per il turista (Sito: Sudtirol Balance), ma soprattutto la sostenibilità è divertimento, il successo della mtb elettrica ne è un esempio. Altri concetti sono quelli del rispetto del territorio e delle risorse, del riciclo che permette ad esempio di valorizzare una camera d’hotel con elementi d’arredo originali, il co-living e co-working, la svizzera ha approfittato della pandemia (www.swissescape.co) per chiamare i Milanesi nelle loro alpi e lavorare da remoto in mezzo alla natura. Infine la bellezza, l’uso di materiali naturali nell’arredo è sicuramente un elemento che può valorizzarlo e il turista oggi è disposto a dargliene atto spendendo di più. Sostenibilità è anche comunità, a Helsinki hanno fatto un progetto che ha coinvolto tutti gli operatori, hanno creato delle linee comuni di prodotto sostenibile, dal cibo all’offerta turistica per creare un’esperienza unica per il turista e con l’obiettivo di diventare la prima città al mondo carbon neutral.

Quali opportunità per il nostro territorio? 
«Su Booking ho fatto una ricerca degli hotel a Modena e l’ho confrontata con la stessa ricerca ma su Ecobnb, il “Booking dei servizi sostenibili” e ce ne sono molti meno, la domanda per i servizi sostenibili oggi è sempre più forte ma l’offerta ancora non è all’altezza, quindi le opportunità non mancano, chi lo sa promuovere oggi funziona e anche molto bene».

Come è cambiato il consumatore e i suoi bisogni dopo la pandemia?
«I bisogni e i comportamenti dopo la pandemia sono cambiati pesantemente, il mondo dell’ospitalità wellness è andata avanti per anni con i grandi investimenti, per anni c’era la gara a chi aveva la spa più grande e totalmente fuori dalla portata dei piccoli imprenditori, poi è arrivato il Covid e oggi al contrario il cliente cerca la spa privata preferendo i piccoli centri wellness degli hotel, da qui sono nate una serie di soluzioni semplicissime, come le saune su ruote o il bagno nelle botti, se poi questa viene alimentata da pannelli fotovoltaici o si fa un contratto con un fornitore di energia sostenibile si può anche dire che la nostra spa è amica dell’ambiente». 

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