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Palagano. Inaugurazione ufficiale dell’anno scolastico per la scuola statalizzata

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24 Settembre 2014 Stampa

«Quest’anno poteva essere molto buio per tutti, invece è sarà un anno radioso. Chiudere questa scuola sarebbe stato un vero delitto: per fortuna tante persone si sono attivate affinchè il liceo di Palagano avesse questo nuovo inizio, con prospettive e grandi speranze». Le parole del presidente della cooperativa San Francesco, Osvaldo Casini, hanno accolto genitori, studenti e autorità l’altro giorno all'apertura ufficiale del nuovo anno scolastico del liceo Maria Immacolata di Palagano. La scuola, dopo un periodo travagliato, è stata salvata in extremis grazie a un processo di statalizzazione. È stato illustrato pubblicamente quanto successo negli ultimi mesi frenetici, inaugurando un nuovo capitolo della lunga storia dell'istituto appenninico. Erano presenti diverse autorità: il consigliere regionale Luciana Serri, il vice presidente della Provincia Mario Galli, il sindaco di Montefiorino Antonella Gualmini, il preside del liceo Formiggini Giulio Menetti, oltre alla Lapam, rappresentata da Luciana Medici, e Unicredit Banca con Giuseppe Zanardi. A fare gli onori di casa ci ha pensato il sindaco Fabio Braglia: «È stata un'estate molto dura, in cui abbiamo vissuto attimi di grande angoscia ma, fortunatamente, è arrivato il momento di voltare pagina. La statalizzazione rappresenta un risultato eccezionale, per il quale devo ringraziare, in primis, Matteo Richetti, tramite con Regione e Parlamento, ha creduto enormemente in questo progetto. Tengo a ricordare anche l'onorevole Simona Malpezzi, che ha fornito un sostegno unico». È stata poi Luciana Serri a proseguire: «Davanti ai problemi della nostra montagna, questa scuola rappresenta un servizio insostituibile per ragazzi e famiglie. La statalizzazione rappresenta il risultato di grande collaborazione: questa sinergia dovrà essere l'arma per proseguire». Per Mario Galli, vice presidente della Provincia: «Questo è un risultato di tutti, a testimonianza di un'attenzione per le istituzioni formative, nonostante il periodo di crisi. Questa scuola significa dignità per l'Appennino, possibilità di rimanere sul territorio e protezione della vitalità della zona». Ad aprire alle prospettive future è toccato a Giulio Menetti, preside del Formiggini: «Faccio il preside da oltre 20 anni e quest'avventura non mi spaventa, anche se vedere un ambiente tanto caloroso mi lascia senza parole. I tempi sono stati strettissimi, ma siamo riusciti a organizzare l'anno scolastico. Vogliamo rispettare l'identità di questa storica scuola mantenendo le 30 ore settimanali, l'insegnamento dello spagnolo, gli stessi libri di testo. Vi assicuro che nessuno avvertirà traumatici passaggi: faremo tutti parte di una famiglia più allargata».

Gazzetta di Modena 24 settembre 2014

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