Il 2020 è stato un anno di emergenza anche sul fronte della cybersecurity, con un incremento tendenziale a doppia cifra dei reati informatici (+39,1% a Modena e +23,3% a Reggio Emilia). Con il diffondersi di strumenti digitali connessi al web, nella nostra vita privata così come sul posto di lavoro, aumenta infatti anche l’esposizione a questo tipo di attacchi.
In un anno in cui i delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria calano complessivamente (-18,1% a Modena e -21,7% a Reggio Emilia), complice anche la pandemia, le truffe e frodi informatiche – come il phishing e il furto di soldi durante pagamenti online – aumentano del 39,7% a Modena, raggiungendo le 2.773 denunce all’anno, e del 25% a Reggio Emilia, arrivando a quota 1.728 denunce, che complessivamente equivalgono a 12 denunce al giorno. Analogamente i delitti informatici, che comprendono i furti di dati per ricatto o da vendere nel dark web e l’interruzione di servizi e siti web, crescono complessivamente dell’8,9%, raggiungendo i 184 casi nelle due province. Nell’ultimo decennio questi reati informatici sono cresciuti al ritmo del 10,2% all’anno a Modena e dell’11,7% a Reggio Emilia, più velocemente rispetto al 9,3% medio in regione.
Sempre più imprese percepiscono la sicurezza informatica come un fattore cruciale. Secondo l’ultima indagine Istat sulla situazione e prospettive delle imprese dopo l’emergenza sanitaria oltre due imprese emiliano-romagnole su cinque (il 43,7%) a fine 2021 la ritengono un fattore importante o cruciale, in linea con il dato medio nazionale (43,1%). Anche le micro e piccole imprese (MPI) mostrano una crescente consapevolezza sui rischi della digitalizzazione e dedicano molta attenzione alla sicurezza, in termini di prevenzione di attacchi ed eventuali azioni di recupero dei dati. Come riporta l’indagine Excelsior di Unioncamere-ANPAL, nell’ultimo anno il 39,9% delle MPI modenesi e il 40% di quelle reggiane che vi investe lo ritiene fondamentale per lo svolgimento della propria attività, con una crescita di 9,1 punti percentuali su Modena e 7,7 punti a Reggio rispetto al periodo 2016-2020.
L’attuale guerra in Ucraina ha messo in evidenza come uno dei caratteri dei nuovi conflitti ibridi sia quello degli attacchi informatici. Le operazioni di guerra cibernetica comprendono l’attacco a siti istituzionali e non, mettendo in primo piano il tema della sicurezza informatica di enti e imprese. Già nel 2019 (ultimi dati a disposizione) il 9,3% delle piccole imprese italiane – con 10-49 addetti – avevano subito almeno un incidente di sicurezza ICT, come l’indisponibilità di servizi ICT, la distruzione o corruzione di dati, o la divulgazione di dati riservati.