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Criticità e prospettive del 2023 per le MPI

Sono diverse le evidenze colte dal Sondaggio d’ascolto ‘Criticità e prospettive 2023 per le MPI emiliano-romagnole’, che dal 24 marzo al 26 aprile 2023 ha raccolto la voce di oltre cento micro-piccole imprese e imprese artigiane della provincia di Modena.

Fatturato e prospettive

Il fatturato delle MPI modenesi nel 2022, al netto degli incrementi di prezzo determinati dall’inflazione, segna una crescita del +2,1% rispetto al 2021, inferiore alla media regionale del +5,3%. Risulta più contenuta la crescita per le imprese che intercettano la domanda turistica, mentre è più vivace tra quelle che esportano sui mercati esteri i propri prodotti o servizi. A livello settoriale, ottiene risultati migliori il comparto delle Costruzioni, grazie al traino che i vari bonus edilizi hanno avuto sul settore.

Due PMI su 3 (il 59,8%) segnalano nel 2022 un pieno recupero dei livelli di fatturato e dei volumi di produzione pre-pandemia; con una quota più alta nel settore delle Costruzioni.

Rispetto a come sta evolvendo la situazione nei primi sei mesi dell’anno, un terzo della platea di MPI ritiene che la situazione sia stabile (36,8%). Confrontando invece le quote di coloro che hanno espresso un giudizio positivo o negativo in merito all’andamento dell’attività nella prima metà dell’anno si osserva 1 impresa rispondente su 3 con una visione di peggioramento (37,8%), rispetto a 1 su 4 che propende per un miglioramento (25,5%), determinando un saldo pari a -12,3 punti percentuali.

Difficoltà e conseguenze

Le prime tre difficoltà maggiormente riscontrate negli ultimi 12 mesi dalle imprese artigiane e di piccole dimensioni emiliano-romagnole sono principalmente: aumento prezzi delle materie prime (79,3%), l’alto prezzo di energia e gas (53,4%), la mancanza di manodopera (31,3%). Seguono incremento dei tassi d’interesse (28,7%), scarsità materie prime (17,1%), costo dei trasporti (18,3%), insufficienza di domanda (18,6%) e conflitto Russia-Ucraina (7,1%). Queste criticità comportano differenti conseguenze sulle imprese, tra quelle maggiormente segnalate: riduzione dei margini (72,1%), riduzione investimenti (34,3%) e mancato aumento/riduzione del personale (24,6%). Seguono ritardi nelle consegne (22,4%), riduzione/interruzione della produzione (20,2%), risparmio di energia a parità di produzione (15,9%) e richiesta di prestiti bancari non pianificata (12,8%).

Transizione green

Come già evidenziato, una delle difficoltà maggiormente subita dalle MPI è l’elevato costo di energia e gas. Per farne fronte il 5,6% delle MPI, nell’ultimo anno, ha effettuato investimenti green. Quota che si alza tra le imprese manifatturiere più colpite dal problema. Tra gli investimenti green per cui le MPI hanno maggiormente optato vediamo: Installazione di impianti di illuminazione a basso consumo energetico, Installazione impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, Impianti di raffrescamento/riscaldamento più efficienti e Acquisto di macchinari/utensili più efficienti.

Difficoltà di reperimento e rapporti con le scuole

Altra criticità maggiormente segnalata è la mancanza di manodopera. Ne dà conferma anche il fatto che del 35,6% di MPI che nel 2022 ha assunto nuovo personale il 77,6% ha riscontrato difficoltà. Queste ultime hanno indicato che per aggirare l’ostacolo e rendere più attrattiva l’impresa le azioni da mettere a terra sono principalmente due: migliorare l’immagine e la narrazione delle professioni artigiane rivolta ai giovani (51,3%) e assicurare un livello medio retributivo in linea con l’offerta di mercato (36,3%). A queste seguono incrementare o introdurre iniziative di welfare, benefit e piani a favore del dipendente (35,4%), proporre corsi di formazione (35%) e garantire flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro (e ove possibile smart working) (8%).

Sicuramente un modo per cambiare l’immagine dell’artigianato e trasmettere una narrazione più veritiera e aggiornata alle nuove generazioni è la collaborazione stretta degli imprenditori con gli istituti scolastici e di formazione. Ad oggi il 16,9% delle MPI già lo fanno, in particolare svolgendo percorsi PCTO, collaborando con ITS/IFTS e con CFP.

Credito e PNRR

Una MPI su 4 indica come fattore di criticità l’incremento dei tassi di interesse. A fronte dell’attuale complicata condizione del mercato finanziario al 21% delle imprese è stato richiesto per mantenere, o per ottenere nuovo credito, la garanzia del fondo di garanzia o di un confidi. Inoltre, nell’ultimo anno, del 36,4% delle piccole imprese che ha effettuato una richiesta di credito alla banca, in particolare per poter sostenere degli investimenti, il 15,4% non ha ottenuto quanto richiesto, quota che si alza tra le sole MPI dei Servizi, mentre il 32,6% lo ha ottenuto riscontrando delle difficoltà, quota più elevata per le MPI delle Costruzioni.

I risultati del sondaggio ci permettono inoltre di comprendere se i fondi del PNRR sono percepiti, ad oggi, dalle MPI modenesi come opportunità. La quota di MPI che ritiene che le risorse per finanziare riforme e interventi messe in campo dal PNRR possano rappresentare un’opportunità si attesta al 10,9%.

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