La digitalizzazione delle imprese ha subito una forte accelerazione durante il 2020 spinta dalla crisi sanitaria. Nel 2020 due imprese su tre (il 69,9% a Modena e il 66,8% a Reggio Emilia) hanno investito nel digitale. Erano poco più della metà delle imprese – il 56,6% e il 51,8% – nel periodo 2015-2019. La crescita non si è fermata e nel 2021 hanno investito il 74,4% delle imprese modenesi e il 72,8% di quelle reggiane.
Questa dinamica si conferma anche tra le micro e piccole imprese. A Modena cresce di 14,3 punti la percentuale di imprese che investono in ambito digitale, passando dal 52,7% del periodo 2015-2019 al 67,1% del 2020. Nel 2021 la quota aumenta ulteriormente di 5,2 punti percentuali raggiungendo il 72,3% di MPI che investono. A Reggio la percentuale di imprese che investono nel digitale sale di 16 punti nel 2020, passando dal 47,4% al 63,4%. Nel 2021 la crescita prosegue con 7,1 punti percentuali in più, raggiungendo il 70,6% di MPI reggiane che investono. Entrambe le province registrano quindi quote superiori alla media regionale (70,3%).
I principali investimenti
Tra gli investimenti digitali più diffusi nelle MPI modenesi e reggiane spiccano – con più di due imprese su 5 che vi investono – la dotazione di internet ad alta velocità, cloud, dispositivi mobile e big data analytics, l’impiego di software per l’acquisizione e la gestione di dati e la sicurezza informatica. Quote minori ma comunque significative di MPI investono in Internet delle cose (Iot) e tecnologie di comunicazione machine-to-machine, in realtà aumentata e virtuale a supporto dei processi produttivi e in robotica avanzata (es. stampa 3D, robot interconnessi e programmabili).
Gli investimenti delle MPI maggiormente spinti dalla pandemia – che hanno visto una crescita maggiore nel 2021 rispetto al quinquennio pre Covid (2015-2019) – riguardano l’innovazione nel modello organizzativo aziendale, con l’adozione di nuove regole per la sicurezza sanitaria dei lavoratori, l’uso di nuovi presidi e il risk management (+22,7 punti percentuali a Modena); la dotazione di internet ad alta velocità, cloud, mobile e big data analytics (+21 punti a Modena) e il digital marketing (+17,4 punti). Anche per Reggio aumentano maggiormente le MPI che investono per la sicurezza sanitaria (+20,9 punti). Seguono l’analisi dei comportamenti e dei bisogni dei clienti per garantire la personalizzazione del prodotto o servizio offerto (+18,3) e il digital marketing (+17,6).
I settori più digitalizzati e meno digitalizzati
Nei settori più digitalizzati e knowledge intensive già dal 2016 (anno di inizio rilevazione) oltre quattro imprese su cinque effettuavano investimenti digitali. Tra i settori manifatturieri spiccano le Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali. Seguono Altre industrie (che comprendono chimica e farmaceutica) e Industrie di fabbricazione di macchinari e attrezzature e dei mezzi di trasporto. Nei servizi si distinguono le attività di Servizi avanzati di supporto alle imprese (studi legali, di architettura, marketing e consulenza), Altri servizi (che comprendono tra gli altri assicurazioni e servizi medico-sanitari privati) e i Servizi informatici e delle telecomunicazioni.
Al contrario, sono da sempre meno digitalizzati i settori dei Servizi alle imprese e alle persone e Servizi di alloggio, ristorazione e servizi turistici. Infatti al 2021 meno di due terzi delle imprese risultano coinvolte nel processo di digitalizzazione.
Le conseguenze per le imprese
Nel 35% dei casi investire in ambito digitale comporta la formazione del personale già presente in azienda. Questo per l’adeguamento delle competenze alle nuove tecnologie e/o ai nuovi modelli organizzativi e di business. Un ulteriore 14% delle imprese ha necessità di attivare servizi di consulenza esterna. Il 6% ha invece bisogno di reclutare nuovo personale con competenze adeguate alle nuove tecnologie. Inoltre secondo Istat oltre la metà delle piccole imprese ha avuto difficoltà a ricoprire i posti vacanti del personale con competenze specialistiche in ICT.