Dall’analisi dei dati Istat riferiti ad alcuni indicatori del BES, aggiornati al 2021, si osservano disparità di genere per lo più a favore delle donne sul fronte istruzione-formazione (persone con almeno un diploma, laureati, passaggio all’università, uscita precoce dal sistema istruzione-formazione, formazione continua). Le disparità sono tuttavia a sfavore sul fronte lavoro (mancata partecipazione al lavoro, stabilità contrattuale, bassa paga, occupati sovra istruiti, soddisfazione per il lavoro svolto e part time involontario).
Nell’ambito formazione-istruzione le donne emiliano-romagnole presentano risultati migliori degli uomini per 5 indicatori su 7. Sono però “deboli” nelle competenze digitali elevate (22%, quota inferiore di 6 punti al 28% osservato per gli uomini) e nella formazione STEM, la cui quota di donne con titolo si attesta all’1,24%, inferiore al 2,09% registrato dai colleghi uomini. Sono queste evidenze da non sottovalutare e su cui è necessario focalizzarsi per recuperare il gap di genere, partendo da un adeguato orientamento delle giovani leve. Infatti è proprio su digitale e tecnologie che si giocano le più accattivanti sfide del prossimo futuro.
I numeri delle lavoratrici indipendenti
Nel 2022 si contano in Emilia Romagna 134 mila lavoratrici indipendenti – imprenditrici, libere professioniste, lavoratrici autonome, etc. – pari al 15% delle donne occupate, al 33,6% dei lavoratori indipendenti totali e al 6,8% dell’occupazione in regione.
Rispetto al 2019 (pre pandemia) si sono perse 12 mila occupate indipendenti, con un calo del -8,2%, molto più marcato rispetto al -1,2% dell’occupazione femminile totale.
Imprese capitanate da donne
Nel 2022 in Emilia-Romagna sono 93.748 le imprese registrate gestite da donne. Si tratta di un’impresa su cinque (21%) che opera sul nostro territorio. Di queste imprese il 22,6%, pari a 21.184 unità sono artigiane, il 17,1% dell’artigianato totale.
A livello territoriale, il peso delle imprese gestite da donne sul totale imprese è del 21,4% in provincia di Modena e del 18,6% a Reggio. Nell’artigianato l’incidenza delle imprese femminili sul totale artigianato vede un 18% a Modena e un 13,8% a Reggio Emilia. L’artigianato femminile rappresenta il 23,2% dell’imprenditoria femminile modenese e il 25% dell’imprenditoria femminile reggiana.
Approfondendo, in Emilia-Romagna vi sono 2.262 imprese artigiane gestite da giovani donne con meno di 35 anni, pari al 10,7% dell’artigianato femminile e al 26,3% delle imprese totali gestite da giovani donne. Mentre le imprese gestite da donne straniere sono 4.358, pari al 20,6% dell’artigianato femminile e al 31,4% delle imprese totali gestite da straniere. A livello provinciale l’artigianato ‘capitanato’ da giovani donne è il 10,3% del totale artigianato femminile modenese e il 12,8% di quello reggiano. Mentre l’artigianato gestito da donne straniere costituisce a Modena il 22,3% del totale artigianato femminile e il 27,5% a Reggio Emilia.
Dinamiche dell’imprenditoria femminile
Il numero di imprese femminili emiliano-romagnole registra a fine 2022 un calo del -0,7% rispetto all’anno precedente, con 667 imprese in meno. È invece pari a -0,2% la variazione rispetto all’anno pre-crisi Covid (2019), con 193 unità in meno. Per le sole realtà artigiane guidate da donne si osserva una variazione del -0,2% rispetto al 2021 (37 unità in meno) e una crescita del +0,5% rispetto al 2019 (con 99 imprese in più).
A livello provinciale le imprese totali femminili registrate nel 2022 vedono rispetto al 2021 un calo del -0,2% a Modena e un incremento del +0,6% a Reggio Emilia. Rispetto all’anno pre Covid si osserva invece un -0,4% nel modenese e un +2,4% nel reggiano. Per l’artigianato femminile si registra nel 2022 rispetto all’anno precedente un -1,4% a Modena e un -1,3% a Reggio; mentre rispetto al 2019 la dinamica è rispettivamente del -1,4% e del -0,1%.