Ulteriori perdite di PIL causa recrudescenza contagi e crollo domanda mondiale
Il peggioramento in corso della situazione sanitaria aumenta l’incertezza, compromettendo i segnali di recupero registrati nei mesi estivi. Sulla base della valutazione dei rischi sulla crescita contenuta nella Nota di aggiornamento del DEF 2020 pubblicata il 5 ottobre, sono ipotizzati due scenari avversi, consistenti in i) una recrudescenza dei contagi da Covid-19 tra ottobre 2020 e gennaio 2021 e ii) una caduta della domanda mondiale più pronunciata.
L’impatto sull’economia italiana
In Italia gli effetti cumulati nei due scenari avversi porterebbero a maggiori perdite di PIL di 1,5 punti, pari a 23,8 miliardi di euro nel 2020 e di ulteriori 3,3 punti, pari a 61,6 miliardi di euro nel 2021, allontanando il recupero dei livelli pre Covid-19 di un anno, arrivando al 2023, e per allora il PIL sarà ancora inferiore del 2,5% rispetto al livello del 2007, prima della Grande Crisi.
L’Emilia-Romagna arriva a perdere quasi 9 miliardi di euro in due anni
Se parametriamo alla quota del PIL e delle esportazioni regionali gli effetti cumulati su base nazionale dei due scenari avversi di recrudescenza autunnale del Covid-19, per l’Emilia-Romagna si registrerebbe una ulteriore perdita di PIL di 2,3 miliardi di euro nel 2020 e di 6,5 miliardi nel 2021. Nei due anni in esame si cumula quindi una ulteriore perdita per 8,8 miliardi di euro.