Lo sviluppo del territorio tra Benedettini e Piccole Imprese
Il 2019, sessantesimo anno dall’istituzione di Lapam, sarà ricco di eventi di vario genere, su tutto il territorio di Modena e Reggio Emilia, per riscoprire la storia delle imprese e dell’imprenditorialità ripercorrendo la storia dell’Associazione che è nata e si è sviluppata al fianco delle aziende che rappresenta. La storia delle imprese è anche la storia di un territorio, il nostro, profondamente permeato dalla cultura dell’artigianato e del lavoro autonomo.
Lapam ha in programma per martedì 19 marzo, festa di S.Giuseppe lavoratore, dalle 18.00 un evento presso l’abbazia di Nonantola, un luogo prestigioso e ricco di storia.
Storia che ha inizio nel 752, quando il longobardo Anselmo fonda un monastero benedettino che, a partire dal 774, entra a far parte dei domini di Carlo Magno, rivestendo un ruolo importante nel Sacro Romano Impero non solo dal punto di vista religioso ma anche politico e culturale. La regola benedettina ha garantito la crescita e lo sviluppo di tutte quelle attività che nei secoli hanno reso grande l’abbazia e il vasto territorio sotto la sua giurisdizione.
garanzia del funzionamento di un sistema, quello abbaziale, piuttosto complesso e articolato, il principio “Ora et labora”, prega e lavora, governava la vita delle diverse centinaia di monaci che hanno popolato l’abbazia. I fratres, votati all’obbedienza alla Regola e all’abate, avevano ciascuno una mansione ben definita e specializzata nei diversi settori. Il loro apporto è stato fondamentale: grazie allo scriptorium, uno dei più prolifici del tempo, hanno salvato e tramandato la cultura del mondo antico, ricoprendo un ruolo di grande autorevolezza nella panorama culturale, artistico e musicale medievale, grazie al loro lavoro hanno salvato dall’abbandono terre incolte, hanno risanato un territorio per lo più paludoso e hanno insegnato tecniche di coltivazione dei campi.
la caduta dell’impero carolino l’abbazia priva di protezione, attraversa un periodo di decadenza: un incendio la rade al suolo, i barbari ne devastano le terre e ne saccheggiano la biblioteca. Da ricordare, fra gli altri, è il nome di Gottescalco, abate durante il periodo di rinascita (1053-1059), ricordato per l’importante documento, pubblicato dall’archivista modenese Muratori del 1740, con cui parte delle terre viene concessa all’uso perpetuo del popolo che in cambio avrebbe dovuto impegnarsi per la protezione all’abbazia.
così istituita la Partecipanza Agraria di cui ancora oggi beneficiano ventidue famiglie nonantolane. Diversi sono stati gli avvicendamenti che hanno poi portato l’abbazia fino a noi, di cui rimangono le tracce nel ricco patrimonio dell’archivio, e che testimoniano l’importanza strategica di questo centro: dagli assedi di Matilde di Canossa alle contese per il suo dominio tra Modena e Bologna.
Programma
ore 18.00 Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo abate di Modena – Nonantola, Erio Castellucci
ore 19.00 Aperitivo presso il giardino dell’Abbazia
ore 20.00 Conferenza sul legame tra il lavoro dei monaci benedettini e la costituzione del nostro tessuto economico sociale
Apertura lavori
Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale Lapam
Interventi
Iacopo Cassigoli, Storico dell’arte
Gianfranco Ragonesi, Presidente fondazione italiana per il ceto medio
Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo abate di Modena-Nonantola
Conclusioni
Gilberto Luppi, Presidente Generale Lapam
Modera la serata Paolo Seghedoni, addetto stampa Lapam
Per informazioni
[email protected]
89 3111
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