Il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali, prorogato al 31 dicembre 2022 (o agli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2023, a condizione che entro il 2022 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione), prevede una serie di nuove regole che si applicano agli investimenti effettuati a partire dal 16 novembre 2020.
In particolare:
- Viene fissato un incremento dal 6 al 10% per il solo 2021;
- Viene fissato un incremento dal 6 al 15% solo per il 2021, per incremento di lavoro agile;
- Viene esteso il credito ai beni immateriali non 4.0 con il 10% per investimenti effettuati nel 2021 e al 6% per investimenti effettuati nel 2021 e al 6% per investimenti effettuati nel 2022.
Per i beni strumentali materiali 4.0, o tecnologicamente avanzati (così come elencati nell’allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232) è riconosciuto un credito d’imposta pari al:
- 50% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 30% del costo per investimenti compresi tra i 2,5 e 10 milioni di euro;
- 10% del costo per investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino ad un massimo di 20 milioni di euro.
Per ciò che riguarda i beni strumentali immateriali (così come elencati nell’allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205) è riconosciuto un credito d’imposta pari al:
- 20% per investimenti fino a un milione di euro.