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L’Archivio di Stato di Modena e la nostra associazione: una solida collaborazione

18 Gennaio 2023 Stampa

A partire dal mese di febbraio 2023 l’archivio e la biblioteca del prof. Filippo Valenti saranno finalmente consultabili, consegnando alla città di Modena e alla comunità scientifica un nuovo frammento del significativo patrimonio culturale conservato dall’Archivio di Stato di Modena.

Quasi con l’intento di ricostituire in uno dei locali dell’Archivio lo studio del prof. Valenti, l’archivio e la biblioteca sono stati collocati in scaffalature in stile, disegnati dallo stesso prof. Valenti e donate dalle figlie con le carte e i libri. Il suo tavolo da lavoro è diventata la postazione destinata alla consultazione e, nel pieno rispetto delle sue volontà, è stata realizzata anche la targa grazie al nostro contributo, che consolida una collaborazione che risale ad alcuni anni fa.

Nel 2019, infatti, in occasione delle celebrazioni per i 500 anni di Lucrezia Borgia, della quale l’Archivio di Stato di Modena conserva lettere e documenti anche di carattere personale, venne pubblicato il volume I tesori di Lucrezia Borgia d’Este, grazie al nostro finanziamento Art Bonus. Proprio i proventi derivanti dalla distribuzione del volume sono stati destinati alla realizzazione della targa.

L’ormai prossima apertura alla consultazione dell’archivio Valenti era già stata preannunciata lo scorso 5 novembre in occasione della presentazione, presso il Teatro della Fondazione Collegio San Carlo, del volume Filippo Valenti. Un intellettuale in Archivio: le parole, le carte, i libri, edito dal Ministero della Cultura-Direzione generale Archivi, nella collana Pubblicazioni degli Archivi di Stato.

Si tratta del terzo volume dedicato dal Ministero a questa importante personalità della cultura cittadina e nazionale: direttore per quasi vent’anni dell’Archivio di Stato di Modena, professore universitario e studioso poliedrico, i cui interessi spaziavano dalla storia alla religione alla filosofia. Il lascito della sua docenza (sia all’Università che nella Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica annessa all’Archivio) è rappresentato dai suoi scritti, tutt’ora imprescindibili per la formazione professionale degli archivisti, e dalla folta schiera dei suoi allievi giunti ai vertici di istituti culturali.

Lo specchio di questo intenso fervore intellettuale è plasticamente raffigurato proprio dal suo archivio e alla sua biblioteca, donati dai familiari all’Archivio di Stato di Modena, dando seguito alle volontà espresse da Valenti stesso, che così scriveva nel suo testamento olografo, dato il 26 giugno 2005:

è mia volontà che, dopo la mia scomparsa … i miei scritti e manoscritti (compresi i carteggi) … – da considerarsi il mio personale archivio, insieme ai molti libri che certo i miei successori avranno considerato di non voler tenere, siano consegnati al Direttore pro tempore dell’Archivio di Stato di Modena, il quale dovrà tenere tutto unito (“tenere tutto unito” sottolineato nel testo originale) in uno scaffale … da considerarsi (e denominarsi in modo ostensibile) “Archivio e Biblioteca di Filippo Valenti”.

Chi era Filippo Valenti

Nato a Modena il 24 dicembre 1919, dopo il liceo consegue la laurea in Lettere classiche e Filosofia all’Università di Bologna. Successivamente a una breve esperienza come insegnante, nel 1947, entra nell’Amministrazione degli Archivi. Assegnato a Bologna, è poi trasferito a Modena, sede che dirige per quasi un ventennio (dal 1960 al 1979). All’attività in Archivio di Stato affianca diversi periodi come docente nelle Università di Modena e Bologna, oltre che presso la Scuola di Archivistica Paleografia e Diplomatica annessa all’Archivio di Stato di Modena. È protagonista di importantissime iniziative culturali, sia di carattere locale che di rilevanza nazionale e internazionale. In quiescenza dai primi anni Ottanta, muore il 1 giugno 2007.

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