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Cybersecurity: i dati del nostro Ufficio studi segnalano un’emergenza silenziosa

20 Giugno 2022 Stampa

Il 2020 è stato un anno di emergenza anche sul fronte della cybersecurity. Si è infatti verificato un forte incremento dei reati informatici (+39,1% a Modena e +23,3% a Reggio Emilia) nelle nostre due province.

Lo evidenzia l’Ufficio studi della nostra associazione, che ha realizzato un’analisi approfondita su questi reati che, con il diffondersi di strumenti digitali connessi al web, nella nostra vita privata così come sul posto di lavoro, sono in rapido aumento.

I delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria calano complessivamente del 18,1% a Modena e del 21,7% a Reggio Emilia. Ma, complice la pandemia, le truffe e le frodi informatiche, come il phishing e il furto di soldi durante pagamenti online, aumentano del 39,7% a Modena, raggiungendo le 2.773 denunce all’anno, e del 25% a Reggio Emilia, raggiungendo le 1.728 denunce all’anno.

Analogamente i delitti informatici, che comprendono i furti di dati per ricatto o da vendere nel dark web e l’interruzione di servizi e siti web, crescono complessivamente dell’8,9%. Nell’ultimo decennio questi reati informatici sono cresciuti nel modenese del 10,2% all’anno, e dell’11,7% nel reggiano. In entrambi i casi più velocemente rispetto al 9,3% della media regionale.

Sempre più imprese percepiscono la sicurezza informatica come cruciale

Secondo l’ultima indagine Istat sulla situazione e sulle prospettive delle imprese dopo l’emergenza sanitaria, oltre due imprese emiliano-romagnole su cinque (il 43,7%) a fine 2021 ritengono la sicurezza informatica un fattore importante o cruciale. Il dato è in linea con la media nazionale (43,1%).

Anche le micro e piccole imprese (MPI) mostrano una crescente consapevolezza sui rischi della digitalizzazione. Esse dedicano molta attenzione alla sicurezza, in termini di prevenzione di attacchi ed eventuali azioni di recupero dei dati. Come riporta l’indagine Excelsior di Unioncamere-ANPAL, nell’ultimo anno il 39,9% delle MPI modenesi e il 40% delle MPI reggiane che investono in cyber sicurezza, la ritengono fondamentale per lo svolgimento della propria attività, con una crescita rispettivamente di 9,1 e di 7,7 punti percentuali rispetto al periodo 2016-2020.

L’attuale guerra in Ucraina ha messo in evidenza come uno dei caratteri dei nuovi conflitti ibridi sia quello degli attacchi informatici. Le operazioni di guerra cibernetica comprendono l’attacco a siti istituzionali e non, mettendo in primo piano il tema della sicurezza informatica di enti e imprese. Già nel 2019 (ultimi dati a disposizione) il 9,3% delle piccole imprese italiane, con 10-49 addetti, avevano subito almeno un incidente di sicurezza ICT. Come ad esempio l’indisponibilità di servizi ICT, la distruzione o corruzione di dati, o la divulgazione di dati riservati.

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