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Cybersecurity: a Modena 3.009 denunce per reati informatici

23 Febbraio 2023 Stampa

Si parla molto di reati informatici, anche a causa dei conflitti internazionali e geopolitici, ma quale è la situazione nella nostra provincia? Lo evidenzia la nostra associazione, attraverso l’ufficio studi, che ha analizzato gli ultimi dati territoriali disponibili, aggiornati al 2021. I reati informatici denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria a Modena hanno toccato un nuovo record. Sono state 3.009 le denunce, un +5,1% rispetto al monitoraggio precedente.

Se si allarga l’orizzonte e si prendono in esame i dati degli ultimi 10 anni, si evidenzia un quadro di allerta: il numero di reati informatici è quasi triplicato, con l’area modenese che registra un +197,6%. I reati informatici comprendono le truffe e le frodi informatiche, come il phishing e il furto di soldi durante pagamenti online, che compongono il 92% delle denunce. Relativamente a queste tipologie di reati, a Modena si è registrato un aumento del 3%.

Bisogna aggiungere, inoltre, i delitti informatici, che comprendono i furti di dati per ricatto o da vendere nel dark web e l’interruzione di servizi e siti web, che pesano per un più limitato 8% sulle denunce di reati informatici, ma nel 2021 sono cresciuti a Modena del 67%. Aumentano dunque i reati di tipo più complesso e pericoloso. Con il diffondersi di strumenti digitali connessi al web sul posto di lavoro aumenta l’esposizione a questo tipo di attacchi.

Anche le micro e piccole imprese (MPI) mostrano una crescente consapevolezza sui rischi della digitalizzazione. Esse dedicano molta attenzione alla sicurezza in termini di prevenzione di attacchi ed eventuali azioni di recupero dei dati. Nel 2022, il 36,1% delle MPI modenesi che investono in cybersicurezza la ritengono fondamentale per lo svolgimento della propria attività: un dato in crescita del 7,8% rispetto al periodo 2017-2021.

Il nostro segretario generale Carlo Alberto Rossi ha puntualizzato:

È necessario sottolineare quanto sia importante per le imprese occuparsi di questo genere di reati, che sono particolarmente subdoli e pericolosi, l’invito che facciamo alle imprese è di attrezzarsi con celerità. Come vediamo dalla cronaca, e come confermano questi dati, questi casi non sono isolati e occorre intervenire per tutelarsi.

Cybersecurity: un focus su Reggio Emilia

I reati informatici denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria a Reggio Emilia hanno toccato un nuovo record. Sono state 1.982 le denunce, un +8,8% rispetto al monitoraggio precedente. Se si allarga l’orizzonte e si prendono in esame i dati degli ultimi 10 anni, si evidenzia un quadro di allerta: il numero di reati informatici è quasi triplicato, con l’area reggiana che registra un +178,4%. I reati informatici comprendono le truffe e le frodi informatiche, come il phishing e il furto di soldi durante pagamenti online, che compongono il 92% delle denunce. Relativamente a queste tipologie di reati, a Reggio Emilia si è registrato un aumento del 6,8%.

Per quanto riguarda i delitti informatici che comprendono i furti di dati per ricatto o da vendere nel dark web e l’interruzione di servizi e siti web, che pesano per un più limitato 8% sulle denunce di reati informatici, ma nel 2021 sono cresciuti a Reggio Emilia del 47,3%. Aumentano dunque i reati di tipo più complesso e pericoloso. Con il diffondersi di strumenti digitali connessi al web sul posto di lavoro aumenta l’esposizione a questo tipo di attacchi.

Anche le micro e piccole imprese (MPI) mostrano una crescente consapevolezza sui rischi della digitalizzazione. Esse dedicano molta attenzione alla sicurezza in termini di prevenzione di attacchi ed eventuali azioni di recupero dei dati. Nel 2022, il 35,3% delle MPI reggiane che investono in cybersicurezza la ritengono fondamentale per lo svolgimento della propria attività: un dato in crescita del 7,8% rispetto al periodo 2017-2021.

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