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Difficile trovare personale: la situazione a Modena e Reggio Emilia

17 Aprile 2023 Stampa

Per il mese di aprile 2023 si stima che a fronte di 5.310 assunzioni previste a Modena e delle 3.320 previste a Reggio Emilia, rispettivamente 2.697 e 1.697 profili professionali ricercati risultano di difficile reperimento, pari al 50,8% e al 51,1%, 3,6 e 0,8 punti percentuali in più rispetto a quella di un anno fa che si attestava per la provincia di Modena al 47,2% e per la provincia di Reggio Emilia al 50,3% (nel 2019 entrambe le province erano attorno al 35%).

È quanto fotografa un’analisi del nostro ufficio studi elaborando i dati rilevati mensilmente da Unioncamere-ANPAL per il Sistema Informativo Excelsior. I numeri confermano come le imprese fatichino a trovare personale specializzato da inserire all’interno dell’attività. Gilberto Luppi, presidente della nostra associazione, ha commentato così i dati:

Una situazione da non sottovalutare per le nostre aziende che devono fare i conti una mole di lavoro che, fortunatamente, si sta riprendendo dopo gli anni della pandemia e dei rincari, ma che rischia di rimanere in stand by proprio a causa della carenza di personale.

Come illustra l’analisi del nostro ufficio studi, nel territorio modenese i lavoratori più difficili da reperire sono operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (non si trovano nell’81,2% dei casi), operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (71,8%) e operai addetti a macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e prodotti minerali (71,8%). Nel territorio reggiano, invece, i lavoratori più difficili da reperire sono conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (non si trovano nel 79,5% dei casi), tecnici della salute (69%) e meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (59%).

Tra le cause di questo mismatch, sicuramente vi è la crisi demografica: secondo le stime, nei prossimi 30 anni la popolazione italiana in età da lavoro in Emilia-Romagna registrerà un -13,3%.

L’impatto della crisi demografica a Modena

Focalizzandoci sull’area modenese, a livello provinciale la popolazione complessivamente è aumentata in 10 anni dell’1,2%, ma la fascia 15-34enni si ferma a un +0,4%. Secondo gli ultimi dati Istat aggiornati al 2021, la quota di NEET (giovani di 15-29 anni né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o formazione) sul totale delle persone di 15-29 anni risulta essere del 17,9% a Modena, in aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2019.

L’impatto della crisi demografica a Reggio Emilia

Per quanto riguarda Reggio Emilia, a livello provinciale la popolazione complessivamente è aumentata in 10 anni dello 0,2%, ma la fascia dei 15-34enni ha registrato un -2,1%. Secondo gli ultimi dati Istat aggiornati al 2021, la quota di NEET (giovani di 15-29 anni né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o formazione) sul totale delle persone di 15-29 anni risulta essere del 16,4% a Reggio Emilia, in aumento di 4,2 punti percentuali rispetto al 2019.

Tra gli altri motivi del gap tra domanda e offerta di lavoro non si possono escludere l’adeguatezza del candidato che consegue al percorso scolastico e formativo svolto, la precedente esperienza lavorativa, il livello e le prospettive di evoluzione della retribuzione e della carriera in azienda, la tipologia contrattuale offerta, l’accesso a strumenti di welfare aziendale, la propensione al lavoro manuale e la flessibilità degli orari. Dopo la pandemia, inoltre, si osserva un minore appeal per lavori a elevata interazione personale o che non consentono forme di smart working.

Il focus sulle MPI di Modena

Nel 2022 le micro e piccole imprese modenesi con meno di 50 dipendenti hanno contribuito per oltre la metà (il 57,9%) alla domanda di entrate previste in provincia, pari a 44.550 unità. Sono difficili da reperire per le MPI di Modena il 46,1% delle entrate previste, quota superiore rispetto al 45,3% osservato per il totale delle imprese, ed equivalenti a 20.540 lavoratori, che rappresentano il 58,9% delle entrate giudicate difficili da trovare da parte di tutte le imprese con dipendenti. Il 26,6% delle entrate sono difficili da reperire per il ridotto numero di candidati, il 14,6% per inadeguatezza dei candidati, il 4,9% per altri motivi. Guardando al dettaglio settoriale, per le MPI modenesi i comparti con la maggiore difficoltà di reperimento sono le industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali (60,5%), le costruzioni (57,1%) e le industrie metallurgiche e prodotti in metallo (56,5%). Tra i servizi presentano una difficoltà superiore alla media i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio con un 46,3% delle entrate difficili da reperire.

Il focus sulle MPI di Reggio Emilia

Nel 2022 le micro e piccole imprese reggiane con meno di 50 dipendenti hanno contribuito per oltre la metà (il 56,3%) alla domanda di entrate previste in provincia, pari a 28.980 unità. Sono difficili da reperire per le MPI di Reggio Emilia il 45% delle entrate previste, equivalenti a 13.050 lavoratori, che rappresentano il 56,3% delle entrate giudicate difficili da trovare da parte di tutte le imprese con dipendenti. Il 25,6% delle entrate sono difficili da reperire per il ridotto numero di candidati, il 14,7% per inadeguatezza dei candidati, il 4,8% per altri motivi. Guardando al dettaglio settoriale, per le MPI di Reggio Emilia tra i comparti con la maggiore difficoltà di reperimento troviamo al primo posto le costruzioni (62,1%), seguite da servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (54,8%) e industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (52,1%).

Il presidente della nostra associazione Luppi ha concluso:

Chiediamo al Governo di intervenire: per favorire la riduzione tra la domanda e l’offerta di lavoro serve incentivare e aiutare l’imprenditore ad assumere. Sgravi fiscali, contributi, aiuti: sono solo alcune delle misure che da Palazzo Chigi ci aspettiamo per sostenere le micro, piccole e medie imprese che hanno dimostrato di voler continuare a crescere e a essere un simbolo della cultura del lavoro sul territorio.

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