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Rivedere il sistema dei saldi, è un modello che non funziona più

4 Gennaio 2023 Stampa

Siamo arrivati all’inizio del periodo dei saldi invernali e, ancora una volta, ribadiamo la nostra posizione: è assolutamente necessario rivedere in profondità questo sistema, che penalizza i negozi nei confronti di chi vende su internet, e che impedisce di fatto una concorrenza leale. Solo per fare un esempio quest’anno il freddo è arrivato molto tardi e, di fatto, per chi tratta capi di abbigliamento o calzature invernali è questo il momento di vendere, ma ‘deve farlo’ in saldo, rinunciando a un guadagno in nome di una disciplina che è anacronistica, figlia di un tempo che non c’è più.

Cinzia Ligabue, presidente Licom, interviene in modo molto diretto sui saldi e lo fa mettendo in evidenza le criticità di questo sistema:

Un sistema pensato e regolamentato quando il commercio era solo quello dei piccoli negozi, mentre da tanti anni prima le catene commerciali e poi soprattutto l’online hanno completamente stravolto. Nonostante questo, i negozi classici sono ancora regolamentati come nel secolo scorso… Tra l’altro i saldi funzionano giusto i primi giorni, poi diventano sostanzialmente inutili: chi cerca un buon affare lo fa nei primi giorni di sconti.

Le regole dei saldi

I saldi in Emilia-Romagna partono dal 5 gennaio, in base a quanto stabilito dalla delibera regionale e dureranno fino al 5 marzo. Relativamente agli obblighi di pubblicità e trasparenza del prezzo di vendita si ricorda che lo sconto o il ribasso effettuato deve essere espresso in percentuale sul prezzo normale di vendita che deve comunque essere esposto.

Al fine di non indurre il consumatore in errore, la merce oggetto di vendita di fine stagione dovrà essere disposta in maniera inequivocabilmente distinta e separata da quella eventualmente in vendita alle condizioni ordinarie. Qualora tale separazione non fosse praticabile, la vendita ordinaria sarà sospesa.

Fin qui le regole, ma Cinzia Ligabue conclude il ragionamento:

Ho parlato di abbigliamento e calzature, ma potrei continuare, ad esempio, con l’elettronica che viene messa a dura prova dal Black Friday, tanto per dire. Il nostro modello commerciale diffuso è messo a dura prova dalla deregolamentazione di tutto ciò che è online, mentre i negozi devono sottostare a norme polverose. Quello che serve è una regolamentazione dell’online che metta tutti sullo stesso piano. In questo senso qualche piccolo segnale sulla tassazione dei ‘giganti del web’ a livello comunitario va nella direzione giusta, ma la strada è ancora molto lunga.

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