C’è tempo fino a domenica 9 gennaio per visitare la mostra intitolata “Una storia semplice, Don Ivo Silingardi e le cooperative sociali Nazareno“, in Corso Alberto Pio 71 a Carpi (qui maggiori informazioni sulla mostra ndr.). Un’iniziativa promossa dalle Cooperative Sociali Nazareno per raccontare la straordinaria parabola umana di Don Ivo, “prete partigiano per circostanza, imprigionato dai tedeschi, scampato alla fucilazione per miracolo, allergico a ogni formalismo di qualunque tipo – anche ecclesiastico – schietto e operoso, umile e allo stesso tempo sfrontato quando si trattava di difendere i suoi piccoli”.
Sergio Zini, Presidente delle Cooperative Sociali Nazareno, definisce così Don Ivo, animatore instancabile di iniziative rivolte alla formazione professionale di tanti giovani carpigiani che, dall’immediato dopoguerra e fino alla morte avvenuta il 25 marzo 2016, ha servito il prossimo.

Una personalità capace di lasciare una traccia indelebile in chi lo ha conosciuto, che oggi viene celebrata partendo dalla sua ordinazione presbiteriale, avvenuta all’età di 23 anni nel 1943, passando dalla prigionia nazifascista nelle carceri di San Giovanni in Monte a Bologna dove scampa miracolosamente alla fucilazione, fino agli anni della ricostruzione.
È questo il periodo che vede Don Ivo impegnato nella realizzazione della Scuola di formazione professionale e dell’Istituto Nazareth che costituirà il fulcro di tutta la sua attività successiva, dei tanti corsi volti all’istruzione professionale, alla fondazione delle Cooperative Sociali che dalla fine degli anni ’80 si occupano di persone con disabilità e che nel 1990 si trasformerà nelle Cooperative Sociale Nazareno.