Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa italiana di autotrasporto di merci per conto di terzi aggiornati a gennaio 2024. In allegato a questa notizia, potrete trovare la tabella con i valori dei costi di esercizio.
I valori sono stati ottenuti a partire da quelli relativi al mese di gennaio 2023, applicando l’incremento derivante dall’inflazione indicata mensilmente dall’ISTAT e tenendo conto della variazione del costo del carburante nel periodo.
Costi esercizio autotrasportatori: legenda
L’impostazione metodologica delle tabelle dei costi di riferimento nel dettaglio distingue quattro classi di veicoli con riferimento alla massa complessiva massima di ciascun veicolo:
- A fino a 3,5 tonnellate
- B oltre 3,5 e fino a 12 tonnellate
- C oltre 12 e fino a 26 tonnellate
- D oltre 26 tonnellate
L’impostazione individua quattro voci di costo da associare alle forcelle di valori minimo-massimo, distribuite su 3 sezioni:
- Sezione 1 – Veicolo (includendo veicoli a motore, rimorchi e semirimorchi): relativamente alle voci di acquisto, manutenzione, revisione, pneumatici, bollo, assicurazione e ammortamento;
- Sezione 2 – Altri Costi, a loro volta suddivisi in lavoro, relativamente alle voci di stipendio, trasferte e straordinario e energia, relativamente alle fonti di alimentazione disponibili (gasolio, LNG, CNG, elettrico e ibrido);
- Sezione 3 – Pedaggiamento: relativamente ai costi sostenuti al netto dei rimborsi previsti da normativa.
L’impostazione metodologica delle tabelle determina il costo chilometrico unitario come somma della sezione 1 e 2 da determinare sull’ipotesi di una percorrenza media di 100.000 Km/anno, precisando che nell’ambito dell’autonomia negoziale delle parti si potrà tener conto delle differenti percorrenze di Km/anno.