Il Consiglio dei Ministri, in data 30 aprile 2024, ha approvato un decreto-legge che segna una svolta significativa nelle politiche di coesione italiane. Inserito nel contesto di riprogrammazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il decreto mira a integrare e rafforzare la visione strategica e unitaria degli interventi finanziati fino al 2027, con un budget complessivo di 74 miliardi di euro.
Obiettivi e settori di intervento
L’obiettivo principale del decreto è ridurre i divari territoriali, con particolare attenzione alle risorse idriche, infrastrutture per il rischio idrogeologico, ambiente, gestione dei rifiuti, trasporti, mobilità sostenibile, energia, e al sostegno alle imprese nelle transizioni digitale e verde. L’accento è posto sul miglior coordinamento tra le amministrazioni centrali e regionali per una più efficace attuazione delle politiche.
Misure specifiche e incentivi
Il decreto-legge introduce misure innovative come l’estensione dei benefici fiscali delle ZES (Zone Economiche Speciali) a nuove aree, il potenziamento del sostegno a comuni e consorzi industriali marginali, e azioni per la rigenerazione urbana e il recupero di siti industriali, particolarmente nel Mezzogiorno d’Italia.
Supporto all’occupazione e autoimprenditorialità
Importanti sono le misure per stimolare l’occupazione, come i bonus per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani sotto i 35 anni e di donne, con incentivi maggiori per le assunzioni nel Mezzogiorno. Viene inoltre promossa l’autoimprenditorialità mediante sgravi contributivi per tre anni nei settori chiave.
Incentivi per l’occupazione giovanile stabile
L’articolo 22 è dedicato al Bonus Giovani e mira a incrementare l’occupazione giovanile stabile. Dal 10 settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025, ai datori di lavoro privati che assumono giovani per contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato o effettuano la trasformazione di contratti a tempo determinato, verrà concesso un incentivo economico.
Questo incentivo consiste nell’esenzione per un massimo di quattro mesi dall’obbligo di versare la totalità dei contributi previdenziali e assicurativi, a condizione che non si superi un limite massimo di 500 euro per lavoratore. Questo beneficio è regolato da specifiche procedure e requisiti territoriali stabiliti dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e rimane valido nel contesto del programma nazionale per l’occupazione giovanile 2021-2027.
Il secondo punto chiarisce che l’esenzione da contributi non si applica retroattivamente alle assunzioni già avvenute prima dell’entrata in vigore della legge. Inoltre, specifica che l’esenzione non si applica a contratti di lavoro domestico o a rapporti di apprendistato che non proseguono come rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Monitoraggio e responsabilizzazione
Un aspetto cruciale del decreto è il sistema di monitoraggio centralizzato che assicura il rispetto dei tempi e l’efficacia degli interventi. Le amministrazioni territoriali saranno responsabilizzate con incentivi aggiuntivi o poteri sostitutivi dello Stato in caso di inadempimento.
Prospettive future
Il decreto è attualmente in fase di discussione parlamentare, e ulteriori dettagli saranno forniti non appena il testo definitivo sarà disponibile. Si prevede che queste misure porteranno a un impatto significativo sull’equità territoriale e sul rilancio economico, particolarmente nelle regioni meridionali.
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