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Decreto R.E.N.T.Ri: la svolta per la gestione digitale dei rifiuti

2 minuti di lettura
9 Giugno 2023 Stampa

È stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto R.E.N.T.Ri, che disciplina il sistema di tracciabilità dei rifiuti e tramite un registro elettronico nazionale. Questa notizia è accolta con grande interesse, soprattutto considerando le difficoltà incontrate con il precedente sistema di tracciabilità dei rifiuti, noto come “sistri”.

Il provvedimento entra in vigore il 15 giugno e prevede per i soggetti obbligati un ampio periodo transitorio. In particolare ci sarà un arco temporale che va dai 18 ai 30 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, a seconda delle dimensioni delle aziende. Le prime iscrizioni, riservate ai produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti, arriveranno solo a partire da dicembre 2024.

Alcune novità introdotte dal decreto R.E.N.T.Ri

Il decreto introduce anche i nuovi modelli di registri di carico e scarico e formulari, che saranno adottati e utilizzati in formato cartaceo dai soggetti che non hanno l’obbligo di iscriversi alla piattaforma. Al contrario, le imprese obbligate dovranno utilizzarli nella loro veste digitale, a partire dalla data d’iscrizione.

I formulari digitali, nello specifico, potranno essere esposti durante il trasporto anche su dispositivi mobili. Le modalità tecniche di compilazione, però, così come tutte le principali modalità operative del sistema, saranno definite solo successivamente dal Ministero dell’Ambiente con uno o più
decreti direttoriali.

Il periodo transitorio servirà a tarare al meglio le istruzioni operative per la gestione della piattaforma, sia in forma diretta tramite gli applicativi che saranno resi disponibili alle aziende, sia in termini operativi con i principali software gestionali di mercato.

Per le imprese maggiormente strutturate le tariffe di iscrizione vanno dai 100 euro per il contributo del primo anno ai 60 euro per gli anni successivi. Mentre per le medie imprese si passa a 50 euro e poi a 30 euro e per le piccole a 15 e poi 10. Costi nemmeno lontanamente paragonabili ai sistemi precedenti grazie ad una piattaforma snella che non obbligherà le imprese a dotarsi di nuovo hardware.

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