Tra la fine del mese di febbraio e il mese di marzo 2022, le Camere di Commercio attiveranno le procedure di rilascio d’ufficio delle PEC alle imprese che ancora ne siano sprovviste.
Le imprese ancora sprovviste di PEC (o che non l’hanno comunicata al Registro Imprese ndr.) si vedranno attribuito d’ufficio un domicilio digitale che sarà reso disponibile tramite il Cassetto digitale dell’impresa, accessibile dal legale rappresentante con SPID o CNS e utilizzabile solo per il ricevimento dei messaggi di posta certificata e non anche per l’invio di comunicazioni da parte dell’impresa.
Le imprese inadempienti saranno soggette inoltre al pagamento di una sanzione amministrativa. Il cosiddetto decreto Semplificazioni (DL n. 76/2020 art.37) prevede infatti che la mancata comunicazione al Registro Imprese di un domicilio digitale valido ed attivo comporti l’assegnazione d’ufficio di un domicilio digitale e contemporaneamente l’irrogazione di una sanzione amministrativa che varia da a 206 a 2.064 euro per le società e da 30 a 1.548 euro per le imprese individuali.
Ricordiamo che il domicilio digitale è un prerequisito per l’iscrizione al Registro delle imprese e che tutte le imprese già iscritte che non abbiano ancora comunicato il proprio domicilio digitale dovranno regolarizzare la propria posizione con la relativa comunicazione al Registro delle Imprese competente per territorio.
Per verificare se un’impresa è in regola con la comunicazione della propria PEC, è possibile utilizzare lo strumento messo a disposizione da Unioncamere, oltre al portale INI-PEC del Ministero dello Sviluppo Economico.
Ricordiamo infine che il Registro Imprese procede periodicamente alla cancellazione d’ufficio delle caselle PEC revocate, non rinnovate o comunque non più attive.