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Quali imprese devono redigere il rapporto biennale sulle pari opportunità

3 minuti di lettura
31 Maggio 2022 Stampa

Entro il 30 settembre di quest’anno le aziende pubbliche e private con oltre 50 dipendenti devono redigere un rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile. È quanto stabilito da un decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, pubblicato in Gazzetta Ufficiale sabato 28 maggio, che dà attuazione a quanto previsto nell’art.46 del D.lgs 198/2006, il cosiddetto “codice delle pari opportunità”. 

Cosa prevede il decreto del Ministero del Lavoro

In sostanza, come stabilito dall’articolo 46 del D.lgs 198/2006, queste imprese dovranno indicare, ogni due anni:

La situazione del personale maschile e femminile “in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilita’, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta”.

Per queste imprese il Ministero specifica poi che il rapporto deve essere redatto “sia in relazione al complesso delle unità produttive e delle dipendenze, che in riferimento a ciascuna unità produttiva con più di 50 dipendenti”. 

Come redigere il rapporto biennale

È possibile trasmettere il rapporto solo in modalità telematica, accedendo a questa sezione del sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e compilando il modulo descritto nell’Allegato A del decreto ministeriale. 

Per accedere a questa sezione del sito del Ministero del Lavoro, sono però necessarie le credenziali SPID (il Sistema pubblico d’identità digitale) o quelle CIE (Carta d’identità elettronica) del legale rappresentante o di un altro soggetto abilitato. 

Al termine della compilazione del modulo, se non sono state rilevate incongruenze, il Ministero rilascia una ricevuta che attesta la corretta redazione del rapporto. I dati salvati vengono quindi trasmessi alle sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’ISTAT, al CNEL e ad altri enti tra cui le Regioni e il dipartimento delle Politiche sociali della Presidenza del Consiglio. 

Entro quanto redigere il rapporto biennale

Come detto sopra il rapporto deve essere redatto ogni due anni. Per quanto riguarda il biennio 2020-2021 il termine per presentare il rapporto è fissato al 30 settembre 2022. Per i bienni successivi il termine è fissato al 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio. 

Attenzione: il primo rapporto redatto entro il 30 settembre 2022, deve riferirsi alla situazione del personale maschile e femminile riferita al 31 dicembre 2021. 

E per le imprese con meno di 50 dipendenti?

Per le imprese pubbliche e private che occupano fino a 50 dipendenti la redazione del rapporto è invece su base volontaria.

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