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Appennino In: un incontro con i sindaci e i rappresentanti dell’Appennino modenese

8 Novembre 2022 Stampa

Stiamo gettando le basi per un lavoro di ampio respiro. Vogliamo far sì che le persone non vadano in montagna solo per un mese d’inverno con la neve o in estate nei mesi caldi e quindi dobbiamo lavorare per far sì che il turismo funzioni per tutto l’anno e che chi sale in Appennino trovi un servizio all’altezza per tutto l’anno

Cosi il nostro presidente, Giliberto Luppi, sintetizza il progetto Appennino In, presentato alla presenza del presidente della Provincia, Gian Domenico Tomei, e di sindaci e rappresentanti dei comuni della montagna modenese.

Abbiamo presentato una approfondita analisi, per ciascun comune, evidenziando potenzialità e criticità, senza far mancare proposte operative:

Abbiamo voluto offrire linee guida e proposte operative e concrete alle amministrazioni pubbliche e agli operatori. Pensiamo in particolare al turismo outdoor ed enogastronomico. Abbiamo fatto proposte circa eventi e iniziative, ma anche di percorsi sentieristici e cicloturistici, un trend quest’ultimo in grande ascesa. La risposta delle amministrazioni comunali è stata molto buona, l’incontro è stato molto partecipato e costruttivo. Il nostro obiettivo è rendere più attrattivo il territorio dell’Appennino modenese, sia dal punto di vista del turista che nel portare nuovi imprenditori disponibili a investire e fare impresa in montagna.

Ha sottolineato il segretario Licom, Daniele Casolari.

In fine il presidente della Provincia Tomei ha chiosato:

Lapam è presente praticamente in tutti i comuni dell’Appennino e questo è davvero molto importante e positivo. Dall’indagine emergono dati preoccupanti, soprattutto per quanto concerne lo spopolamento e quindi di un ricambio generazionale che manca, e di un tessuto sociale sempre più in difficoltà. Come Provincia abbiamo deciso di investire sulla manutenzione delle strade, per mantenere una buona percorribilità. Strade nuove, purtroppo, non si riescono a fare, ma abbiamo deciso di incidere sulle fondovalli del Secchia e del Panaro, mentre finalmente si può procedere con il progetto preliminare per la variante di Pavullo, che rappresenta un nodo strategico per la nostra montagna.

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