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«Meno vigili in ufficio più nelle strade»

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9 Ottobre 2014 Stampa

Più interventi a livello locale e certezza della pena a livello nazionale. È la sintesi delle proposte lanciate ieri da Rete Imprese di Modena per incrementare la sicurezza in città, a partire dalla zona Tempio. «È necessario potenziare le pattuglie in centro storico negli orari di apertura e chiusura dei negozi – ha spiegato Silvia Manicardi, presidente di turno della federazione – e aumentare la “pulizia” dei parchi cittadini. Inoltre, occorre che più personale della polizia municipale lavori fuori dagli uffici, lasciando l’attività burocratica ad altri uffici comunali. Se necessario, si assumano nuovi agenti. Lottiamo anche contro l’accattonaggio: non è più il mendicante che chiede l’elemosina, ma sono individui organizzati che hanno anche atteggiamenti potenzialmente pericolosi». Tra le diverse proposte da discutere oggi con il sindaco Muzzarelli, c’è la riqualificazione di luoghi degradati. «Come l’ex caserma – ha ripreso Manicardi – o gli ex chioschi del parco: sarebbe un modo per toglierli ai tossicodipendenti e ai senzatetto e un segnale di risveglio per la zona». Ancora, un ulteriore impiego di fondi: «Ci sono le risorse dei bandi di valorizzazione andati deserti. Parte di esse si potrebbe aggiungere a quelle del bando sicurezza della Camera di Commercio». Fondi che potrebbero servire anche per un progetto di sorveglianza gestito anche dai privati. Oltre alle nuove telecamere installate dal Comune (o di futura installazione), Rete Imprese Modena ha ripreso l’idea di mettere insieme forze dell’ordine, commercianti, installatori e sorveglianza privata. Una rete unitaria che possa garantire – secondo quanto proposto – un’attenzione più elevata in una zona nella quale da tempo residenti e commercianti lamentano problemi quali droga, prostituzione, risse e non solo. «La percezione dell’insicurezza è reale – ha ribadito il presidente della federazione – in gioco non ci sono “semplicemente” i beni, ma l’incolumità stessa delle persone. L’aumento dei furti in appartamento, spesso in orari diurni e con la presenza delle vittime in casa, crea ulteriore allarme sociale». La sicurezza, è stato ribadito durante l’incontro, rappresenta «l’emergenza primaria del nostro Paese, assieme alla mancanza di lavoro». Pertanto, sia a livello locale sia a livello nazionale è indispensabile «smettere di sottovalutare la gravità del problema e di rifugiarsi in analisi sociologiche d’accatto». Sono due le principali richieste che Rete Imprese vuole portare in ambito nazionale: maggiori risorse per le forze dell’ordine e certezza della pena. «Non riusciamo a capire i tagli prospettati dal governo per il comparto – ha sottolineato Manicardi – a fronte di livelli di remunerazione già inadeguati per chi svolge il preziosissimo lavoro di presidio del territorio. Ci batteremo, con i parlamentari modenesi in primis, affinché le richieste dei sindacati di polizia vengano accolte e gli organici nella nostra città vengano finalmente adeguati alla situazione reale». Il secondo punto è, infine, il «caposaldo»: da qui le proposte per meno gradi di giudizi, meno attenuanti e più reati processabili per direttissima. «Servono nuove carceri che consentano anche il reinserimento e la rieducazione dei detenuti? Si costruiscano».

Gazzetta di Modena 9 ottobre 2014

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