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Munari incalza Muzzarelli: Rivedere i contratti con HERA

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13 Novembre 2014 Stampa

Munari (Lapam) incalza Muzzarelli sulle azioni e il rapporto con la multiutility «Rivedere i contratti con Hera»

Tiene banco in città il tema dei tagli e delle azioni che il sindaco Muzzarelli ha presentato domenica scorsa sul nostro giornale. Lapam interviene nel dibattito.

Presidente Munari, Muzzarelli ha detto che è possibile anche vendere patrimonio pur di mantenere un certo welfare. Cosa ne pensa? «Penso che è già una grande novità parlare di questo. O, meglio, è una novità che questo venga da un amministratore. Il tema di una spatrimonializzazione seria è senz'altro da perseguire. Ma, se si riferisce alle multiutility c'è altro». A cosa pensa? «A rivedere i contratti di concessione che, ormai lo dicono in tanti, vanno ridiscussi. E' evidente che le multiutility sono aziende, e come aziende devono ragionare, ma il pubblico è bene faccia la propria parte a servizio di cittadini e imprese». La burocrazia resta il nemico numero uno degli imprenditori? «Sì, e non lo diciamo per antipatia nei confronti dei burocrati, ma guardando i dati. E' mai possibile che un imprenditore debba lavorare 36 giorni all'anno per i pesi burocratici? E' il 53,2% in più della media Ue! E' inammissibile, per questo anche nel nostro recente Mob Day, incontrando tutti i sindaci, abbiamo rimarcato soprattutto questo». Cosa ne pensa della proposta di lavorare in sinergia tra province, che proprio Muzzarelli ha rilanciato? «Anche qui penso che era ora che qualcuno lo dicesse. Servizi comuni per risparmiare e razionalizzare, questa è la strada. Ed è la strada che devono perseguire, più a fondo e senza cincischiare, anche le unioni di comuni. Una Unione delle Province tra Modena e Reggio Emilia? Noi come associazione l'abbiamo fatta già da tempo». Torniamo a bomba. Ridurre il patrimonio per salvare il welfare o per calare le imposte locali? «Sulle tasse e imposte dobbiamo chiarirci molto bene. Capiamo perfettamente le difficoltà che vivono gli enti locali e la riduzione di trasferimenti dallo Stato deve andare di pari passo con il dimagrimento dello Stato stesso (che, invece, da questo orecchio non ci sente molto bene…). Ma non possiamo nemmeno pensare di continuare ad aumentare la pressione fiscale locale. Gli spazi per ridurre le spese ci sono ancora. Sono più ristretti ma si può ancora agire in questo senso per efficientare la macchina amministrativa». Ci fa qualche esempio? «Non vorrei farmi dei nemici… Ma vi sono settori non strategici che possono ridurre la spesa. E non sto parlando di welfare o edilizia scolastica, tanto per dire. Ci sono tagli e tagli». Cosa ha in mente? «Mi riferisco in generale, e non nello specifico a Comune o Provincia di Modena. Mi dica lei, però, che senso ha ridurre i finanziamenti ai consorzi fidi, che hanno sostenuto il credito alle imprese in questi anni difficili». (d.b.)

Gazzetta di Modena 13 novembre 2014

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