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PNRR: i tre comuni che si sono aggiudicati il bando borghi

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5 Agosto 2022 Stampa

Una sfida importante quella vinta da tre comuni del nostro Appennino: Fanano, Montecreto e Ventasso, che hanno partecipato – insieme a molti altri – al bando borghi (linea di finanziamento B) emanato dal Ministero dei Beni Culturali lo scorso marzo. Il bando ha portato in dote 364 milioni di euro del PNRR, destinati a 289 comuni che hanno presentato progetti di “rigenerazione culturale, sociale ed economica” da attuare entro il 2026.

A ciascuno dei nostri tre comuni spettano ora 1,6 milioni di euro. Risorse cui andranno a sommarsi ulteriori fondi, rivolti alle imprese che svolgono attività culturali, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, localizzate nel territorio comunale, per un totale complessivo di circa 2,5 milioni di euro ciascuno. 

Fanano

«Una grande soddisfazione, considerando le migliaia di borghi italiani, ricchi di storia e luoghi meravigliosi che hanno partecipato al bando» racconta Stefano Muzzarelli, sindaco di Fanano. «Abbiamo lavorato anche di notte per aggiudicarci queste risorse, presentando un progetto coerente con la vocazione turistica e naturalistica del nostro territorio». Il progetto di cui parla Muzzarelli è articolato in dieci linee d’intervento.

Al centro la riqualificazione e ristrutturazione del Centro visite del parco del Frignano, inutilizzato da ormai cinque anni e ora destinato a diventare un Centro Formativo sull’Eco Compatibilità tra uomo e ambiente. Un’idea nata dalla collaborazione con ISAC (Institute of Atmospheric Sciences and Climate) e CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). «Qui nascerà il museo sull’ambiente – spiega il primo cittadino di Fanano – un luogo utile per capire quali saranno gli effetti del cambiamento climatico sulla natura e sull’uomo». Il museo sarà anche il punto di partenza per le escursioni che interesseranno l’area. Ma non è tutto.

«Grazie al lavoro della giunta comunale e alla consulenza del professor Eugenio De Caro, esperto in progettazione europea, abbiamo presentato un progetto che non considera solo l’aspetto naturalistico, ma mira anche a rilanciare e promuovere alcune filiere locali. Mi riferisco al mirtillo nero, alle piante officinali e a quella dell’ortica per il comparto tessile». 

Montecreto

E se Fanano punta su natura, ambiente e filiere locali, Montecreto si distingue per originalità e visione. «La vittoria di questo bando è un risultato importante per la nostra comunità, che conta circa 900 abitanti. Ma attenzione, non è nato ieri. È da anni che ci lavoriamo, anche grazie alla collaborazione con la Fondazione di Modena, con cui abbiamo scritto anche quest’ultimo progetto», spiega con soddisfazione il sindaco, Leandro Bonucchi. Qui il perno ruota intorno all’ex monastero del paese, che nel 2015 ha perso la sua originaria funzione, ma che rimane il bene storico più importante del borgo.

«Grazie alle risorse del PNRR i duemila m² dell’edificio verranno interamente restaurati e potremo potenziare l’offerta educativa nata dalla collaborazione con Fondazione Brodolini e con alcune imprese locali». Il primo cittadino fa riferimento a “Maker Dojo”, l’interessante campo estivo rivolto a ragazzi e ragazze dagli 8 ai 17 anni che, da due anni a questa parte, da giugno ad agosto, porta decine di giovani a Montecreto per approfondire, divertendosi, le proprie competenze digitali. Dal coding – la scrittura di codice informatico – alla programmazione, dalla robotica ai primi rudimenti di intelligenza artificiale. Anche qui non ci si limita ad un solo intervento. Oltre alla riqualificazione del monastero infatti è previsto il restauro del teatro parrocchiale e una serie di interventi collaterali per potenziare l’offerta culturale e promozionale del comune.
«Da circa due mesi Montecreto è interamente servito dalla banda larga – continua Bonucchi – questo è un ulteriore elemento di attrattività del nostro comune».

Ventasso

Spostandoci nella provincia di Reggio Emilia, il comune che si è aggiudicato il bando è Ventasso, nato nel 2016 dalla fusione di Ligonchio, Collagna, Busana e Ramiseto. Il progetto qui mette al centro il Teatro Comunale di Ligonchio, ma non solo. «Prevediamo di riqualificare la centrale idroelettrica gestita da Enel» spiega il sindaco, Enrico Ferretti. «Così come alcuni locali dell’ex municipio di Ligonchio verranno restaurati e resi nuovamente fruibili alla comunità. In particolare con il progetto denominato “Dove l’energia diventa cultura”, stiamo sviluppato una proposta educativa in collaborazione con Reggio Children e stiamo lavorando ad una collaborazione con il dipartimento di ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia».

Ma come si è giunti all’aggiudicazione delle risorse? «Il progetto è stato portato avanti dall’Ufficio Europa del Comune, in particolare grazie al lavoro dell’ingegner Alessandro Tacchini, capogruppo di maggioranza e delegato alle politiche europee del Comune e a Claudio Poletti, progettista del bando ed esperto in materia. Ora dobbiamo lavorare per rispettare fino in fondo i termini e le scadenze stringenti previste dal bando». 

Le prossime sfide

Un aspetto, quelle dello tempistiche e dei termini previsti dal bando, su cui si gioca la prossima sfida dei tre comuni delle nostre due province. Le risorse devono infatti essere impiegate e rendicontate entro il 2026. Un lasso di tempo relativamente breve, entro cui concentrare gli sforzi di un’intera comunità.

«Non sarà semplice rispettare i tempi – prosegue Ferretti – proprio per questo è necessario un approccio manageriale alla materia». Anche il sindaco di Fanano la pensa così. «Che tu sia un piccolo comune montano o un grande città, la burocrazia dietro a questi bandi rimane la stessa», spiega Muzzarelli. «Proprio per questo vogliamo costituire una cabina di regia per coordinare il lavoro nel migliore dei modi». 

Un coordinamento reso necessario anche dalla prospettiva di ulteriori risorse destinate alle imprese locali e su cui – tuttavia – grava una nuova incognita. Il caro materiali e l’aumento dei prezzi dell’energia rischiano di ridimensionare le proposte presentate dai comuni italiani che, come i nostri tre, hanno lavorato per dare nuovo slancio alle proprie comunità e che ora rischiano di dover ridimensionare le loro ambizioni. 

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