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Reggio Emilia, l’ampliamento della ZTL ora è un errore

9 Giugno 2023 Stampa

Si è tenuta nella mattina di venerdì 9 maggio nella sede della Camera di Commercio di Reggio Emilia, la conferenza stampa indetta da Lapam, CNA, Confcommercio e Confesercenti, a seguito della decisione della Giunta comunale di ampliare il raggio della ZTL a via Emilia S.Stefano, Corso Garibaldi e via Roma, (ne avevamo parlato qui).

Per la nostra associazione è intervenuto il Presidente della zona di Reggio Emilia, Guido Gasparini, che ha ribadito davanti ai giornalisti quanto espresso e condiviso con le altre associazioni di rappresentanza. In questo articolo riportiamo le principali criticità, le proposte e le ragioni sottolineate dai rappresentanti di commercianti, pubblici esercizi e artigiani.

Le Ragioni

Il PUMS (il Piano urbano della mobilità Sostenibile) ha iniziato il suo iter durante la passata consiliatura, già allora senza un adeguato ascolto delle Associazioni dell’artigianato e del commercio.

Nell’autunno del 2019, l’Assessora alla Mobilità, dott.ssa Carlotta Bonvicini, aveva concesso un termine per la presentazione di Osservazioni al Piano. CNA, Confcommercio, Confesercenti e Lapam nel dicembre dello stesso anno avevano presentato propri articolati documenti che a oggi attendono ancora una risposta.

Sul Centro Storico e sui programmati interventi di ampliamento della Z.P. e ZTL in particolare, venivano eccepiti:

  • la mancata previsione di misure compensative
  • il rischio di ripercussioni negative sul tessuto economico e una accelerazione del processo di desertificazione di aree sempre più vaste dell’Esagono, inasprita dalla monetizzazione dei parcheggi scambiatori.

La risposta del Comune arriva a distanza di quattro anni e sotto forma di assunzione di provvedimenti restrittivi mai discussi con le Associazioni di categoria.

Il PUMS non si coordina con il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR), già adottato ed ora in fase di presentazione delle Osservazioni.

Nell’aprile del 2022 l’Amministrazione aveva presentato un documento strategico (Agenda Trasformativa Urbana Sviluppo Sostenibile – in sigla ATUSS), nel quale le azioni per il C.S. occupavano un posto di rilievo. A distanza di oltre un anno, stiamo ancora attendendo la prima – pur preannunciata – riunione di insediamento del tavolo di lavoro.

L’unica novità di rilievo è stato l’affidamento di un incarico al Politecnico di Milano per la realizzazione di un Progetto di Valorizzazione Commerciale del centro storico. In proposito, va però evidenziato che, dopo una prima riunione conoscitiva (23 febbraio 2023), è calato il silenzio ed anche qui mancano i riscontri ai documenti inoltrati dalle Associazioni a commento dei dati e delle analisi presentati dal Politecnico. A conti fatti, l’unica vera risposta è stata la chiusura di C.so Garibaldi.

Il Tavolo Unico di Coordinamento del Commercio (TUCC), istituito nel 2012 e nato come momento di discussione e confronto tra l’Amministrazione e le Associazioni, si è via via trasformato in un organismo dove, nei fatti, “si prende atto”.

L’impressione è che i tanti (oggettivamente troppi) assessorati – le cui scelte incidono, direttamente o indirettamente, su attività artigianali, commerciali e Centro Storico – stiano limitando il proprio raggio d’azione senza il necessario coordinamento.

Le proposte

L’istituzione di una figura manageriale che si occupi in maniera circolare dell’organizzazione del sistema Centro Storico nel suo complesso è una proposta avanzata già in epoca ante Covid. Le politiche segmentate sono inefficaci e danno la sensazione di una mancanza di visione di insieme. È di tutta evidenza che sarebbe stato più utile attendere la conclusione del lavoro del Politecnico prima di procedere alla limitazione della circolazione nel Centro Storico.

A questo proposito, infatti, la visione elaborata dallo studio e le strategie in esso contenute avrebbero non di poco potuto attenuare l’eventuale contrazione dei consumi derivante dalla limitazione della circolazione.

Il nuovo soggetto dovrebbe fungere da cerniera non solo tra Associazioni di categoria e Amministrazione Comunale, ma anche tra tutti i soggetti esponenziali di interessi collegati al rilancio e allo sviluppo economico dell’area storica (tra i principali, Università, rappresentanze della proprietà edilizia, del terzo settore e del credito, enti di formazione).

Di conseguenza è indispensabile non procedere con ulteriori provvedimenti restrittivi e attenuare l’impatto di quelli già adottati.

Trasporto pubblico e parcheggi

È necessario:

  • Garantire un capillare collegamento tra i parcheggi scambiatori e le vie più centrali;
  • Favorire l’utilizzo dei parcheggi scambiatori mantenendo la sosta gratuita, almeno finché il sistema intermodale di trasporto non avrà dimostrato la propria efficacia e convenienza economica;
  • Rafforzare l’illuminazione dei parcheggi e delle vie che dai parcheggi conducono in centro;
  • Incrementare i periodi di franchigia degli stalli a pagamento.

Una comunicazione efficace

L’introduzione della ZTL nelle aree previste dal PUMS costituirebbe una rivoluzione rispetto alle abitudini dei cittadini di tutta la provincia. In questo caso, sarebbe indispensabile una campagna comunicativa efficace, che evidenzi le aree a limitazione della circolazione e gli strumenti alternativi per raggiungere il centro in modo semplice e facile.

Qualunque restrizione alla circolazione dovrebbe essere attuata solo dopo aver ultimato questo percorso.

Un monitoraggio attento sulle scelte adottate

Il PUMS evidenzia come gli strumenti di mobilità pubblica e le possibilità di intermodalità dovrebbero rendere molto agevole accedere all’esagono.

A questo proposito, è indispensabile prevedere un costante e puntuale monitoraggio, utile a evidenziare l’efficacia (o meno) delle politiche di accesso alternative all’uso del mezzo privato.

L’accesso al Centro Storico non deve rappresentare un privilegio, ma una comoda opportunità. In questo senso, la “semaforizzazione” asincrona dell’onda verde è un forte disincentivo e una barriera psicologica, oltreché una modalità obsoleta di disciplina del traffico.

Troppo spesso ci si dimentica, nelle politiche sulla mobilità/accessibilità, delle fasce più anziane della popolazione, che costituiscono un bacino importante (anzi, il più importante, secondo gli studi più recenti) in termini di consumi. Un Centro ricco di ostacoli – non solo percepiti – al suo ingresso è un Centro più povero sotto ogni profilo.

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