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Luppi “Caro energia prima emergenza per il prossimo Governo”

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31 Agosto 2022 Stampa

Nel corso del mese di agosto si sono acuite le tensioni sui mercati energetici, generando un impatto straordinario sui prezzi di gas ed elettricità che amplifica incertezze e rischi per le imprese e per l’economia italiana.

Il caro energia – sottolinea il Presidente Gilberto Luppi – è tra le prime emergenze che dovranno essere affrontate dal nuovo Governo, in continuità con le azioni calmieratrici già messe in campo dal Governo Draghi. Le cause dei rincari vanno affrontate in una prospettiva strutturale. Occorre attuare incisive politiche di diversificazione del mix energetico, puntando sulla riduzione della dipendenza dal gas russo, investendo sulle energie rinnovabili e sull’efficienza.

Altrettanto importante, secondo Luppi, intervenire sulla composizione tariffaria con una misura strutturale di riduzione degli oneri generali in bolletta e il loro finanziamento mediante altre forme di gettito. Non possiamo affrontare l’autunno e l’inverno con il rischio che il caro bolletta ci porti verso una nuova recessione, dopo le fatiche che il sistema produttivo sta facendo per cercare di ‘rimanere aperto’. E occorre vigilare sugli extra profitti delle aziende energetiche, che devono fare la loro parte, al pari di tutte le imprese e le famiglie italiane.

Il prezzo del gas europeo ha raggiunto i massimi storici, con una quotazione media di agosto (primi 19 giorni) in salita del 22,3% rispetto a luglio. Per produrre elettricità, lo ricordiamo, l’Italia usa di più il gas rispetto ai maggiori competitors europei, risultando più esposta allo tsunami generato dai ‘prezzi di guerra’ del gas naturale. Nei primi 21 giorni di agosto 2022 il prezzo all’ingrosso dell’elettricità sale ancora, arrivando a 491,73 euro per MWh, il 337,5% in più rispetto ad agosto 2021. L’analisi dei dati pubblicati dall’Istat nei giorni scorsi evidenza che a giugno 2022 i prezzi all’importazione di petrolio e gas risultano più che raddoppiati (+108,1%), portando il valore delle importazioni di energia a toccare quota 100,0 miliardi di euro negli ultimi dodici mesi, mentre la bolletta energetica – il differenziale tra import ed export di energia – sale a 77,8 miliardi di euro su base annua, raggiungendo il massimo storico del 4,1% del PIL.

Come associazione – riprende Luppi –  cerchiamo di dare risposte alle nostre imprese tramite il Consorzio Cenpi per l’energia che da qualche anno abbiamo implementato, ma riteniamo anche indispensabile che a livello europeo si giunga rapidamente all’introduzione di un tetto al prezzo del gas e che si mettano in campo interventi finalizzati a contenere l’impatto dei rincari sulle micro e piccole imprese, impedendo una escalation dei casi di lockdown energetico che porterebbe ad una severa recessione, facendo scivolare l’economia italiana in una pericolosa stagflazione. Lo scenario si aggraverebbe nel caso di una sospensione delle forniture di materie prime energetiche dalla Russia. Come ha evidenziato il Presidente del Consiglio Draghi nell’intervento al Parlamento europeo ‘nessun bilancio nazionale è in grado di sostenere questi sforzi da solo’ e l’Unione Europea deve adottare strumenti utili per governare le sfide in atto, con un impianto simile a quello di Next Generation EU, il quale ha assicurato una ripresa economica rapida e diffusa.

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