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Allarme raccolta PFU: le proposte al Ministero dell’Ambiente

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21 Febbraio 2024 Stampa

È molto critica la situazione della raccolta e gestione degli pneumatici fuori uso. Lo denuncia il Presidente di Confartigianato Autoriparazione Alessandro Angelone, rispondendo ad una richiesta del Ministero dell’Ambiente che sollecita proposte operative per affrontare i ritardi nella raccolta di PFU.

Allarme raccolta PFU: un problema che si trascina da tempo

L’annoso problema della giacenza degli pneumatici si concentra in modo particolare durante i periodi del cambio gomme stagionale e sfocia nel blocco del ritiro degli pneumatici. Il Presidente Angelone segnala che la situazione di generalizzato disservizio è arrivata al livello di emergenza in tutta Italia, al punto da non essere più sostenibile dagli autoriparatori-gommisti che ne subiscono le conseguenze dirette. Anche i nostri operatori del settore di Modena e Reggio Emilia denunciano una situazione ormai al limite e la nostra associazione aveva denunciato il problema con un’indagine di Report Rai 3.

Le proposte dell’associazione

Le proposte dell’associazione per rendere più efficiente il sistema in un’ottica di trasparenza, tracciabilità e legalità partono dalla necessità di intensificare e concentrare il controllo dei flussi degli pneumatici a monte della filiera da parte degli organi di vigilanza, con un’attenzione particolare alle vendite on-line. Questo con l’obiettivo di intercettare i flussi illeciti e contrastare le aree di illegalità presenti sul mercato, snidare le forme di evasione fiscale e del contributo ambientale e recuperare risorse a beneficio dell’economia, dell’ambiente e dell’intera collettività.

Contemporaneamente si chiede di sostenere e agevolare le imprese che operano regolarmente attraverso un meccanismo di raccolta PFU vincolato alla legittimità degli operatori in modo tale da garantire l’effettività del servizio ritiro a fronte del pagamento del contributo. Questo consentirebbe di contrastare fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale, evitando che i Consorzi procedano al ritiro presso operatori-gommisti che praticano irregolarmente la sostituzione di pneumatici, con i conseguenti rischi non solo per l’ambiente, ma anche ai fini della sicurezza stradale.

Tra le proposte avanzate anche quella di rendere pubblici i dati di raccolta degli pneumatici da parte dei soggetti autorizzati (con le rispettive quote), eventualmente attraverso un portale pubblico e di prevedere un nuovo Extra target, quale utile strumento di supporto per alleviare le difficoltà operative degli autoriparatori-gommisti legate all’accumulo degli pneumatici nelle officine che espone al rischio di incorrere in pesanti sanzioni amministrative.

Inoltre, si chiede al Ministero dell’Ambiente di rivedere il sistema di assegnazione dei quantitativi di PFU secondo criteri che rispondano alle effettive esigenze e specificità territoriali, superando i problemi di accorpamenti in macro-aree poco funzionali sul piano operativo come, ad esempio, quello delle Marche a Umbria e Toscana.

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