All’indomani dell’approvazione del nuovo Codice dei contratti da parte del Consiglio dei ministri, la confartigianato ANAEPA edilizia, nell’apprezzare l’impegno profuso per semplificare una disciplina così complessa e per rendere operativo il nuovo Codice in tempi brevi, esprime alcune prime considerazioni.
Tra i motivi che danno luogo alla revisione rientra la reintroduzione dell’obbligo di prevedere clausole di revisione prezzi, fermo restando la necessità che sia indicato anche il costo derivante dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro.
Nello schema proposto,infatti, sembrerebbe non essere stato colto a pieno il principio cardine della legge delega. A tal proposito occorre puntualizzare che non sono stati individuati strumenti efficaci per incentivare la partecipazione delle micro e piccole imprese al mercato dei lavori pubblici, quali potrebbero essere, ad esempio, gli appalti di prossimità “a Km 0” e la disciplina dei consorzi artigiani, nonché delle reti d’impresa.
Proprio nella logica semplificatoria e di massima inclusione delle micro e piccole e medie imprese, con il permanere della questione relativa alla qualificazione delle stazioni appaltanti, la confermata discrezionalità concessa può rappresentare, un problema per la corretta valutazione, costruzione e gestione di un appalto pubblico. Allo stesso modo, l’estensione del meccanismo delle SOA anche al mercato dei servizi potrebbe operare una selezione artificiosa delle imprese senza garantire una maggiore qualificazione degli operatori.
Confartigianato Edilizia chiede che In questo momento storico la necessità di velocità non faccia venir meno il confronto. Pertanto siamo a dispsizone e promuoveremo nelle prossime settimane delle iniziative di approfondimento e di integrazione al testo approvato