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Bar, ristoranti e alberghi alle prese con la difficoltà a reperire manodopera

“Il problema nel reperimento di personale è concentrato soprattutto nelle attività stagionali e, nella nostra provincia, principalmente in Appennino. È vero però che ci sono realtà, e mi riferisco in particolare a bar e ristoranti, che sono in difficoltà anche in altre aree come a Modena”.

Federica Marcacci, titolare dell’albergo “Il Castello in città”, è presidente della categoria Pubblici Esercizi Licom. La dirigente Lapam/Licom introduce a un problema che sta diventando serio un po’ dappertutto nel nostro Paese: “Fortunatamente non vivo in prima persona questa dinamica, ho soltanto dipendenti a tempo indeterminato e ora che stiamo uscendo dalla fase più grave della pandemia le cose vanno meglio – sottolinea Marcacci -, ma molti colleghi e in modo particolare chi ha attività stagionali sta facendo fatica a reperire non solo camerieri di sala, ma anche lavapiatti, personale per le camere, cuochi… Il problema del settore è anche legato all’incertezza di questi lunghi mesi: molti giovani, tra la possibilità di reperire un altro lavoro e quella di aspettare la ripresa delle attività di ristorazione e accoglienza hanno fatto scelte diverse”.

La situazione in Appennino

Saliamo in Appennino per trovare conferma alle parole di Marcacci. Chiara Bonacina è la titolare dell’albergo ristorante Gabriella a Canevare, sopra Fanano: “Non si riescono a trovare soluzioni e mancano un po’ tutte le mansioni: sarebbe indispensabile attivare provvedimenti per incentivare questi tipi di lavoro”. Bonacina riprende: “Sono problemi diffusi e che riguardano la politica nazionale. Il compenso? A me non è successo che qualcuno dica che diamo poco, nonostante questo ma non troviamo candidati anche perché molte persone hanno trovato altri impieghi”. Bonacina conclude con un appello: “Può scrivere che cerco un lavapiatti?”.

Pochi chilometri verso Sestola ed ecco Luca Biolchini della Locanda La Zita. Biolchini è anche presidente di “Cimone Holiday”, un consorzio di albergatori aderente a Lapam: “In 34 anni non avevo mai dovuto rivolgermi a persone della pianura per portare avanti la stagione, ora ho assunto una ragazza di Sassuolo e un ragazzo di Modena a cui, naturalmente, garantisco anche vitto e alloggio perché in montagna non ho trovato personale. Un po’ qui ci sono sempre meno giovani, un po’ qualche fabbrica ha assunto molte persone e quindi…  Il problema è legato soprattutto ai fine settimana: il rischio è di non poter ospitare tutti quelli che vorrebbero venire. Lo stipendio onestamente non mi pare il problema: se uno lavora venerdì sera, sabato e domenica non prende molto meno di chi lavora in fabbrica tutta la settimana, è però difficile trovare chi vuole lavorare così: senza noi della famiglia che lavoriamo il doppio sarebbe davvero dura. A miei cuochi hanno fatto delle offerte pagandoli di più, per fortuna sono con me da tanti anni e sono rimasti”. Biolchini conclude: Tutti parlano di crisi, ma il lavoro in realtà c’è. Incontreremo l’assessore regionale Corsini e gli faremo presente questo problema. Poi speriamo che la stagione sia come l’anno scorso che venga tanta gente”.

Scendiamo nel Comune di Formigine: Stefano Montorsi del ristorante La Rana spiega: “Non è facile adesso trovare personale, soprattutto perché si lavora molto il weekend e la sera. Noi abbiamo faticato a trovare una persona senza esperienza che ha imparato il lavoro facendolo. Il problema maggiore è la disponibilità di orari, per questo cerchiamo di turnarli per lasciare qualche sera e qualche week end libero”. Infine a Modena, da Stefania Degli Esposti di Bottega Vegana: “Personalmente non ho questo problema, ma è vero che sempre meno persone vogliono lavorare in questo ambito e che non sempre c’è chi paga il giusto. È un mix. Io lavoro con i miei figli studenti, però sento tanti colleghi che fanno fatica a trovare”.

La voce dell’associazione

“Il settore è stato messo in grande difficoltà dalla pandemia ed è cambiato profondamente – sottolinea il segretario Licom, Daniele Casolari -. Affrontare da un lato le nuove tendenze e opportunità e dall’altro guardare al momento difficile di chi non trova manodopera è determinante. Il problema a reperire camerieri di ristorante o di camera, cuochi, baristi, lavapiatti o addetti alla reception e all’accoglienza, è sentito soprattutto in Appennino ma sempre più anche nelle città. Gli operatori seri garantiscono una retribuzione equa, nonostante questo non si trovano giovani disponibili a lavorare anche solo per una stagione: di certo influisce l’incertezza di questo lavoro che è stato più volte fermato a causa della pandemia, probabilmente però le motivazioni sono anche altre. In Appennino lo spopolamento fa sì che i giovani siano sempre meno, mentre altri preferiscono non fare un’esperienza lavorativa. E poi c’è un tema evidente di mancanza di incontro tra domanda e offerta”.

Questo articolo è apparso sulla Gazzetta di Modena di domenica 20 giugno 2021

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