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Lapam assieme a Slow Food si schiera contro i formaggi senza latte

4 minuti di lettura
22 Settembre 2015 Stampa

Lapam a fianco di Slow Food:

«Deve restare il divieto per l' utilizzo delle polveri» 

Una campagna per salvaguardare la legge che vieta in Italia l' utilizzo di latte in polvere nelle produzioni casearie. Anche Lapam Confartigianato si schiera nella battaglia portata avanti da Slow Food, a suon di "Il formaggio si fa con il latte".
centro dell' iniziativa la tutela della legge 138 del 1974 che l' Unione Europea vorrebbe annullare. Una battaglia che riguarda apertamente il nostro territorio, dove si produce il re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano. Cardine della campagna è la petizione lanciata dall' associazione Slow Food, che ha visto oltre 130.000 firme sottoscritte attraverso la piattaforma on line Change.org (la più famosa riguardo le petizioni sul web) e la raccolta cartacea. Obiettivo dell' iniziativa di Slow Food è mettere in luce le criticità che conseguirebbero dall' annullamento della legge richiesto dall' Unione Europea.

«Come Lapam Confartigianato Alimentare – sottolinea il presidente di categoria, William Toni – invitiamo i nostri soci e tutti i cittadini a firmare online la petizione per far sentire alta la voce dei produttori caseari di Modena e Reggio Emilia. LapamConfartigianato, infatti, rappresenta imprenditori che fanno della qualità la caratteristica distintiva dei prodotti. La stessa qualità che rappresenta il made in Italy di eccellenza noto in tutto il mondo». L' agroalimentare è un settore cruciale tra gli indiscussi motori economici del nostro territorio e dell' intero Paese: nel primo trimestre del 2015 le nostre esportazioni sono aumentate del 9,3%, nonostante le difficoltà con la Russia.

«Accettare il sollecito della Ue – prosegue Toni – ad eliminare la legge 138 del 1974 significherebbe sgretolare un tessuto produttivo e commerciale costruito con fatica nell' arco di decenni, abbassando drasticamente la qualità dei prodotti caseari su larga scala. Così facendo oltre a danneggiare i piccoli produttori, renderemmo le produzioni DOP e IGP meno accessibili alle fasce con minore potere d' acquisto e presteremmo il fianco ad un meccanismo che ridurrà gli standard qualitativi dei prodotti caseari, che nel nostro territorio raggiungono vette dell' eccellenza mondiale».

Grazie a una proroga accordata dall' Ue, c' è tempo fino al 29 settembre per sostenere il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, che ha affermato di volere difendere la legge italiana.

Gazzetta di Modena


Lapam e Slow Food dicono NO all’uso del latte in polvere

Firma la petizione! Clicca qui

resistenzaPetizioneLa legge italiana proibisce l’uso di latte in polvere per fare formaggio. È una buona legge, che ha contributo non poco a salvaguardare l’immenso patrimonio caseario di tutto il paese.

Ora, la Commissione europea, sollecitata da una parte dell’industria lattiero casearia italiana, invita l’Italia a modificare questa legge entro la fine di luglio per garantire la libera circolazione delle merci. Ancora una volta, in nome del libero mercato, si tenta di livellare verso il basso, a spese dei produttori di qualità e dei consumatori. Il latte in polvere non è nocivo per la salute, ma il suo utilizzo per produrre formaggi ha un unico risultato: aumentare i profitti dei giganti dell’industria casearia, omologando un prodotto che dovrebbe nascere dalla biodiversità dei latti, degli animali, dei territori. Se l’Italia ammettesse la produzione di formaggi anche con latte in polvere non farebbe altro che aumentare la confusione dei consumatori, penalizzando ulteriormente i produttori virtuosi.

Non facciamo un passo indietro su qualità e sostenibilità. Anzi, facciamo un passo avanti echiediamo a tutti i paesi europei di affermare un principio molto semplice: il formaggio si fa con il latte!

Firma l’appello on line per dire no al latte in polvere, sostieni Lapam e Slow Food in questa campagna

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