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Il grido di dolore degli artigiani: «Per noi il credito è irraggiungibile»

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28 Settembre 2014 Stampa

MACRO problemi per MICRO imprese. L'artigianato è in mezzo alla pressa: un mercato stagnante, con le previsioni di ripresa procrastinate, che preme dal basso, un sistema creditizio che cala dall'alto e non fa sconti. Ai piccoli poli, spesso apre neppure a porta. Ecco quindi il ruolo della Fedart Fidi, la federazione nazionale dei Confidi artigiani, che proprio ieri nella convention di Riccione ha festeggia i suoi 128 Confidi e 700mila imprese. A loro il sistema ha garantito 14,3 miliardi di euro di finanziamenti. Linfa vitale che però non basta a rimettere in moto un sistema bloccato come hanno ribadito Sergio Silvestrini nella foto in alto, segretario generale di CNA, e Cesare Fumagalli, di Confartigianato. «Le banche non sono mai state così piene di soldi e le piccole imprese mai così vuote», è il grido di dolore lanciato da Silvestrini. «Non possiamo continuare con questa rigida politica del rigore. L”Italia è un Paese fondato sulle imprese artigiane che necessitato di regole e parametri diversi per poter accedere al credito.

OGGI le casseforti sembrano aprirsi solo davanti ai giganti dell'economia››. L”artigianato ha perduto 550mila addetti negli ultimi 6 anni. Ne restano 3 milioni sparsi in 1,4 milioni di imprese. Un patrimonio trattato come una zavorra, con una politica che non risponde nono stante il valore del made in Italy: «Ho sentito anche parlare del made in Italy come di uno slogan decotto – attacca Fumagalli – mentre assistiamo ad una riscoperta globale della nostra creatività». E in questa sfida senza frontiere il sistema Cerca nuove risposte, che vanno dal credito a chilometro zero alla consulenza su misura. La strada è stretta, ma non è la volontà di esplorarla che manca.

Il Resto del Carlino – Quotidiano Nazionale – 27 settembre 2014

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