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La manovra di previsione 2016 aumenta la pressione fiscale sugli immobili per le attività

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22 Dicembre 2015 Stampa

«Non è più tempo, se mai lo è stato, di ricorrere ad aumenti di tassazione mentre è più che mai necessario ridurre comprimere le spese correnti, accelerando un maniera decisa il progetto di Unione dei Comuni e dei servizi da gestire in forma associata». Così le associazioni Ascom Confcommercio, Confesercenti e Lapam, intervengono critiche sul bilancio preventivo per il 2016 del Comune di Castelfranco, puntando il dito in particolare sui previsti aumenti dell'Imu per le imprese. Pur condividendo «l'intenzione del Comune di approvare il Bilancio di previsione 2016, entro l'anno in corso per garantire il corretto funzionamento della macchina comunale già dai primi giorni del prossimo anno», e di farlo «anche se il Bilancio potrà subire, auspicabili modifiche derivanti dagli esiti della Legge di Stabilità in questi giorni in discussione in parlamento», qualche critica all'indirizzo del sindaco Reggianini arriva.

Le associazioni, infatti, «apprezzano l'impegno contenuto nel documento presentato in merito al consistente piano di investimenti che valorizzeranno il territorio comunale e qualificheranno i servizi destinati alla cittadinanza», ma «va sottolineato come in un quadro di ripresa economica ancora incerta, le Imprese, ed in particolare quelle che vivono soprattutto di mercato interno, faticano ad uscire dal tunnel della crisi, e continuano ad essere vessate da una forte pressione fiscale, che anche a livello locale ha manifestato negli ultimi anni dinamiche di crescita eccessive e non più sostenibili».

Per le associazioni di categoria, infatti, è assolutamente necessaria «la revisione dei contratti con i fornitori, in primis le multiutility, il porre in essere ogni altro atto, al fine di non far ricadere sulle imprese che possono essere le artefici di ricchezza del territorio e generare occupazione, sono azioni necessarie per compensare le necessità del bilancio comunale».

Inoltre «anche l'avvio di esperienze di sussidiarietà quale elemento caratterizzante il rapporto tra istituzioni e mondo dell'impresa può costituire un nuovo modello di gestione dei servizi che valorizza pienamente le potenzialità di tutto il tessuto imprenditoriale», sottolineano i rappresentanti delle imprese, criticando aspramente «la previsione dell'Amministrazione Comunale di aumentare l'IMU a carico delle Imprese stesse».

Questa previsione «contraddice lo spirito e le linee intraprese dalla legge di stabilità, che prevede un non aumento dell'imposizione locale», spiegano ancora le associazioni che «da tempo chiedono la diminuzione del peso dell'IMU sui bilanci delle aziende e la esclusione dall 'imposizione, o almeno la significativa riduzione dell'Imposta dei beni immobili strumentali all'attività d'impresa, considerando che si tratta di beni che comunque subiscono già una tassazione attraverso il loro concorso alla produzione del reddito d'impresa». Diversi Comuni «hanno già assunto decisioni che tendono a riconoscere questo stato di cose», ricordano Ascom Confcommercio, Confesercenti e Lapam auspicando quindi che «l'Amministrazione Comunale riveda le proprie intenzioni di aumentare l'IMU delle imprese, e continui il confronto con le Categorie Economiche».

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