IL LUPO PERDE IL PELO MA … NON IL VIZIO
Con la conversione in legge del decreto legge 24 aprile 2017 n°50, la manovra correttiva per riportare i conti pubblici in linea con i parametri europei, sono stati assunti provvedimenti normativi che incidono in modo rilevante sulla liquidità delle imprese.
Primo fra tutti, l’estensione dell’ambito operativo dello split payment, che per le imprese coinvolte comporta una sensibile riduzione di liquidità, stante il non incasso dell’IVA, che gli enti della PA interessati, versano direttamente al fisco.
Vi sono poi altre misure che, comunque, limitano la possibilità di utilizzo di crediti tributari maturati in capo alle imprese, attraverso l’abbassamento della soglia oltre la quale per tali crediti scatta l’obbligo di apposizione del visto di conformità, nonché l’obbligo di utilizzare canali telematici dell’Agenzia delle entrate per i pagamenti in compensazione.
Non ultima, inoltre, la disposizione che riduce da due a un anno il termine per esercitare il diritto alla detrazione dell’Iva sugli acquisti.
Vogliamo far notare come, in presenza della necessità di incrementare le entrate o ridurre le uscite, le misure varate dal governo vanno puntualmente nella direzione di porre intralcio alle timide possibilità di ripresa economica.
Questo nonostante le sbandierate misure orientate alla credito (vedi super e iper ammortamenti e simili).
Un cambio di mentalità si impone.