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SISTRI: abolito a partire dal 1 gennaio 2019

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13 Dicembre 2018 Stampa

Con il Decreto legge Semplificazione appena approvato dal governo, si interrompe finalmente la lunga sequela di rinvii dell'entrata in vigore definitiva del SISTRI, sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti, mai decollato ma sempre pagato dalle imprese. Dal primo gennaio 2019 il Sistri e con esso il contributo obbligatorio, sono aboliti.

Otto anni per arrivare al superamento di questo balzello che l'associazione ha preso come esempio di accanimento burocratico da parte dello stato nei confronti delle piccole imprese. Un contributo obbligatorio, a fronte di nessuna prestazione che, di fatto, si era trasformato in tassa fissa. Ora vigileremo affinchè il rimando del decreto ad una nuova procedura telematica in capo al Ministero dell'Ambiente, non si traduca in una sorta di "SISTRI 2 la vendetta".

Nel citato articolo 23 rubricato “Disposizioni in merito alla tracciabilità dei dati ambientali inerenti rifiuti”, è previsto, appunto che dall’1 gennaio 2019 è soppresso il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, e conseguentemente, non sono dovuti i contributi.

Il Ministero dell’ambiente e della tutela del terriritorio e del mare intende definire un nuovo sistema di tracciabilità, al fine di superare le predette criticità, garantire la certezza del diritto e tutelare l'affidamento degli operatori. La conclusione della gestione dell'attuale sistema di tracciabilità dall'attuale concessionario prevista al 31 dicembre 2018 è così funzionale all'avvio di un nuovo percorso finalizzato a rendere il sistema di tracciabilità più efficace, più efficiente, più semplice e meno oneroso.

La definizione di un nuovo e più efficiente sistema di tracciabilità si pone inoltre nell'ottica di dare attuazione alle disposizioni della Direttiva (UE) 2018/851 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018 (che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti) la quale, tra le altre cose, prevede che gli Stati membri stabiliscano "un efficace sistema di controllo della qualità e di tracciabilità dei rifiuti urbani". In considerazione dell'evoluzione tecnologica che ha interessato il settore, dal 2010 (anno di introduzione del SISTRI) ad oggi, la definizione di un nuovo sistema di tracciabilità, ha come obiettivo quello di rendere maggiormente efficace ed effettiva la tracciabilità stessa.

In tale ottica, il modello di sistema che è in corso di definizione prevede che l'organizzazione e la gestione del sistema verrà effettuata direttamente, mediante internalizzazione, dal Ministero stesso, il che determinerà notevoli risparmi di spesa e un efficientamento del servizio.

A fronte della soppressione del sistema SISTRI, dall’1 gennaio 2019 i soggetti tenuti ad effettuare la tracciabilità dei rifiuti mediante il SISTRI medesimo effettueranno tali adempimenti secondo il sistema tradizionale "cartaceo", potendo tuttavia avvalersi delle modalità di trasmissione dati "digitali".

Si garantisce così una piena continuità in riferimento alla tracciabilità dei rifiuti, evitando qualsiasi "vuoto normativo" e consentendo altresì agli operatori di utilizzare modalità di adempimento degli obblighi di tracciabilità (registro di carico e scarico, FIR e MUD) già vigenti da tempo, sfruttando eventualmente le tecnologie digitali per la trasmissione dei dati.

Viene garantita altresì l'applicabilità delle sanzioni d i cui all' articolo 258 del decreto legislativo 3 aprile 2006. n. 152, mediante il richiamo all'applicabilità dell'articolo 258, nel testo previgente alle modifiche apportate dal decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205.

 

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