Con Comunicato stampa 3 luglio 2020, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato che l’Italia è autorizzata a continuare ad applicare lo split payment (il meccanismo che si applica alle operazioni soggette a IVA effettuate nei confronti della PA, il cui scopo è contrastare l’evasione da riscossione dell’IVA ndr.) fino al 30 giugno 2023.
Il 22 giugno 2020 la Commissione europea ha infatti adottato la proposta del Consiglio che estende fino al 30 giugno 2023 l’autorizzazione concessa all’Italia per l’applicazione dello split payment come misura speciale di deroga a quanto previsto dalla direttiva 2006/112/CE in materia di IVA. Il Consiglio ha nel frattempo raggiunto l’accordo politico sulla proposta di decisione, che sarà formalmente adottata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea non appena saranno finalizzati i testi in tutte le lingue ufficiali dell’UE.
Il nostro commento
Le imprese che stanno provando a rimettersi in carreggiata hanno bisogno oggi più che mai di liquidità e prorogare fino al 2023 il meccanismo per la scissione dei pagamenti rischia di danneggiare chi lavora con le pubbliche amministrazioni perché va nell’opposta direzione di una sottrazione di liquidità, dovuta a rimborsi a lungo termine, ed è incongruente rispetto alle necessità di questo preciso momento storico. Più in generale, un meccanismo pensato per contrastare l’evasione dell’Iva appare oggi superato, posto che con la fatturazione elettronica e l’invio telematico dei corrispettivi forniscono già strumenti per un adeguato controllo.
Per maggiori informazioni
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