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Dati occupazionali 2022: Modena cresce, Reggio Emilia fatica

27 Aprile 2023 Stampa

In occasione della Festa dei lavoratori che si celebra ogni 1° maggio, il nostro ufficio studi ha effettuato un’analisi sui dati occupazionali per le province di Modena e Reggio Emilia.

Il focus su Modena

Nel 2022 Modena supera del 2% il livello occupazionale del 2019 (periodo pre-crisi), affermandosi come quinta provincia nel panorama nazionale per tasso di occupazione, un dato decisamente incoraggiante che pone la nostra provincia ai vertici nazionali in questa graduatoria.

È il commento di Gilberto Luppi, presidente della nostra associazione, sul dato occupazionale modenese che il nostro ufficio studi ha confrontato con quello dell’Emilia-Romagna e con i numeri registrati dalle altre province in Italia.

Dallo studio si evidenziano segnali di ripresa importanti rispetto al periodo precedente la pandemia: Modena ha infatti recuperato 4 posizioni nel ranking nazionale per valore del tasso (nel 2019 si classificava al 9° posto). Il presidente Luppi ha puntualizzato:

Un dato che testimonia come le nostre imprese abbiano saputo resistere ai momenti estremamente complicati che abbiamo attraversato in questi anni. Durante questi anni difficili, le aziende modenesi si sono rimboccate le maniche e hanno investito in tecnologie e risorse per uscire dalla crisi ancora più forti.

Analizzando i numeri del report a livello settoriale, Modena registra una dinamica migliore della media nazionale nel settore delle Costruzioni: la città della Ghirlandina si posiziona al 7° posto nel ranking nazionale grazie a un +76,6% di occupazione rispetto al 2019.

E se a livello nazionale preoccupa, e non poco, il netto calo dei lavoratori indipendenti, componente che ha risentito maggiormente del duro colpo inflitto dal Covid, Modena sotto questo punto di vista risulta essere in controtendenza, imponendosi come unica provincia dell’Emilia-Romagna che ha osservato dinamiche positive di recupero 2019-2022 pari al +11,5%, un dato che la pone sul terzo gradino del podio per crescita nel rank italiano.

Il presidente della nostra associazione Gilberto Luppi ha concluso:

Si tratta di un aspetto da non sottovalutare e che guardo con ottimismo. Noi, da sempre, oltre a garantire numerosi servizi alle imprese, promuoviamo la cultura del lavoro autonomo. Vedere che Modena è la terza provincia in Italia in cui si è assistito a una crescita del lavoro indipendente dopo anni così complicati per questa tipologia di lavoratori ci fa capire che anche il nostro impegno come associazione di categoria si pone sulla strada giusta. Ma questo rappresenta solo un ulteriore stimolo a proseguire su questa rotta, e non deve essere assolutamente visto come un traguardo finale. L’impulso all’imprenditorialità è molto importante, il livello di benessere e di welfare di cui possiamo godere è frutto anche di un territorio ad alta vocazione imprenditoriale, una ricchezza che dobbiamo cercare di conservare e soprattutto di rilanciare.

Il focus su Reggio Emilia

Nel 2022 Reggio Emilia registra un -4% per quanto riguarda il tasso di occupazione, restando sotto i livelli pre-crisi del 2019 performando peggio della media regionale e risultando essere quella con il dato peggiore tra le province emiliano-romagnole. Rispetto al 2021, nel 2022 il dato si è leggermente assottigliato, restando pur sempre però in territorio negativo (-1,4%). Per quanto riguarda l’analisi settoriale, Reggio Emilia mostra una crescita soltanto per quanto riguarda il comparto Costruzioni (+7,9% rispetto al 2019), ma registra dati negativi sia nel settore Manifatturiero esteso (-4,4%), sia nei Servizi (-4,7%).

A destare preoccupazione è anche il dato relativo al lavoro autonomo: nel percorso del recupero dell’occupazione nel periodo prima della pandemia, non ancora concluso per la nostra regione, la componente che ha risentito maggiormente dello shock, infatti, è quella dei lavoratori indipendenti. Sono 411mila nel 2022 gli indipendenti (imprenditori, liberi professionisti, lavoratori autonomi) pari ad un occupato su 5 (il 20,5% dell’occupazione totale): un dato in calo rispetto al 2019 di 37mila unità (-8,3%). A livello provinciale, rispetto al 2019, Reggio Emilia è la seconda provincia, dietro solo a Parma, con la riduzione più consistente, registrando un -14,4%.

Il presidente Gilberto Luppi ha concluso:

Questi dati devono imporci una riflessione. Per quanto si tratti di una situazione abbastanza diffusa su tutto il territorio regionale, dove osserviamo solamente qualche outsider, ciò che accade nell’area reggiana è un riflesso del contesto di difficoltà in cui operano le nostre imprese. E’ necessario lavorare in squadra per aiutare le attività a rialzarsi e a completare il rimbalzo occupazionale necessario per garantire la continuità e quella crescita di cui hanno necessità le aziende.

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