Torna all'elenco

Giornata mondiale neve: focus su appennino modenese e reggiano

18 Gennaio 2024 Stampa

Il turismo rimane un traino importante per l’Appennino, come dimostrano le ultime analisi. Ampliare le opportunità in termini di servizi e investire nelle strutture deve essere un must per gli imprenditori, ma gli stessi hanno bisogno di incentivi per garantire e aumentare una qualità dell’offerta che ora è eccellente.

Daniele Casolari, responsabile sindacale e delle categorie della nostra associazione, commenta un’analisi dell’ufficio studi associativo sulle dinamiche del turismo nelle province di Modena e Reggio Emilia, facendo un focus sul turismo montano in occasione della giornata mondiale della neve che ricorre ogni 21 gennaio.

Focus sul territorio modenese

Prendendo in esame tutto il territorio della provincia di Modena, nei primi 11 mesi del 2023, da gennaio a novembre, i turisti hanno scelto di alloggiare nell’84% dei casi in strutture alberghiere, per un totale di 621 mila turisti e 1,2 milioni di pernotti. L’afflusso di turisti che prediligono gli alberghi è cresciuto del 13,2% rispetto ai primi 11 mesi dell’anno precedente, e del +7,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, superando quindi i livelli pre pandemia.

Focalizzandosi esclusivamente sui comuni dell’Appennino modenese, qui si accoglie un turista su dieci (il 10,3%). Nei primi 11 mesi del 2023 si sono registrati 76 mila turisti per un totale di 254 mila pernotti. Due turisti su tre (il 66,3%) hanno scelto di soggiornare in strutture alberghiere, superando gli arrivi registrati un anno prima (+2,2% rispetto ai primi 11 mesi 2022), segnando tuttavia un lieve calo rispetto al 2019 (-2,9%).

Nel 2022 (ultimo dato disponibile) gli esercizi ricettivi in provincia di Modena sono complessivamente 892, di cui un terzo situati nei comuni dell’Appennino, pari al 30,2%, con una capienza di 8.506 posti letto. Gli alberghi e pensioni risultano più diffusi in Appennino, dove rappresentano il 30,5% delle attività ricettive. Rispetto a 10 anni prima è aumentato il numero di esercizi ricettivi. Nel dettaglio, in Appennino si perdono 29 strutture alberghiere, con un calo di 1.126 posti letto (-26% sul 2012), e in particolare si dimezzano le fasce più economiche di hotel a una e due stelle.

Rispetto a 10 anni fa, cala il numero di strutture alberghiere di fascia più economica mentre aumentano gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale e gli agriturismi.

Focus sul territorio reggiano

Nei primi 11 mesi del 2023, da gennaio a novembre, i turisti hanno scelto di alloggiare nell’82% dei casi in strutture alberghiere, per un totale di 245 mila turisti e 505 mila pernotti. L’afflusso di turisti che prediligono gli alberghi è cresciuto del 3,4% rispetto ai primi 11 mesi dell’anno precedente, restando tuttavia inferiore del 23,3% rispetto allo stesso periodo del 2019, mostrando un grave ritardo sui livelli pre pandemia.

Focalizzandosi esclusivamente sui comuni dell’Appennino reggiano, qui si accoglie il 5,9% del turismo provinciale. Nei primi 11 mesi del 2023 hanno ospitato 17 mila turisti per un totale di 90 mila pernotti. Oltre la metà dei turisti (il 55,4%) ha scelto di soggiornare in strutture alberghiere, numero in lieve flessione rispetto agli arrivi registrati un anno prima (-0,8% rispetto ai primi 11 mesi 2022) ma in forte calo rispetto al 2019 (-16,5%).

Nel 2022 (ultimo dato disponibile) gli esercizi ricettivi in provincia di Reggio Emilia sono complessivamente 461 di cui un quarto situati nei comuni dell’Appennino, pari al 25,2%, con una capienza di 4.139 posti letto. Gli alberghi e pensioni in Appennino rappresentano il 29,3% delle attività ricettive. Rispetto al 2012, è aumentato il numero di esercizi ricettivi in provincia, mentre si osserva un calo sul territorio montano. Nel dettaglio in Appennino si perdono 10 strutture alberghiere, con un calo di 410 posti letto (-29% sul 2012).

Per concludere

Daniele Casolari chiosa:

La montagna è un territorio strategico per tutta la provincia e contribuisce allo sviluppo sostenibile dell’area, grazie anche alle sue eccellenze enogastronomiche. L’Appennino è ricco di bellezze naturali, culturali e storiche e rappresenta un patrimonio da valorizzare perché in grado di generare anche opportunità occupazionali. È in questa direzione che si deve agire per contribuire allo sviluppo di tutta l’area, attraverso iniziative mirate e collaborazioni che possano migliorare accessibilità, promuovere esperienze autentiche che attirino turisti anche internazionali. È importante investire in un turismo slow e sostenibile, facendo riscoprire al turista la bellezza dei luoghi e delle terre appenniniche, superando la stagionalità.

    Richiesta Informazioni

    Compila il modulo e sarai ricontattato al più presto


    Informativa Privacy

    Dichiarare di aver preso atto dell'informativa sul trattamento dei dati personali selezionando la casella: "Acconsento al trattamento dei dati personali"
    This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.

    Per inviare la richiesta, clicca su Invia e attendi il box verde di conferma.Riceverai inoltre un'email di riepilogo.

    News correlate