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Le nostre proposte per il bilancio del comune di Reggio Emilia

5 Maggio 2022 Stampa

Alla vigilia della discussione del bilancio del comune di Reggio Emilia per il triennio 2022/2024, abbiamo analizzato la situazione del territorio.

Il presidente della sede di Reggio Emilia, Guido Gasparini ha sottolineato come l’influenza della pandemia e delle tensioni geopolitiche si estenderanno anche sui prossimi anni. È quindi fondamentale coinvolgere le imprese nell’elaborazione delle politiche pubbliche per aiutarle a sopportare il peso dell’emergenza. Ci aspettiamo infatti che nascano un dialogo e una riflessione politica profonda per trovare soluzioni efficaci. L’associazione ha quindi elaborato alcuni suggerimenti e richieste per superare una crisi economica e sociale senza precedenti.

Le imposte locali

A nostro avviso è fondamentale rendere più efficiente il sistema di riscossione locale con una razionalizzazione della spesa corrente. Si auspicano una generale riduzione della pressione fiscale e sgravi mirati per le imprese in difficoltà. In particolare, in materia di Tari, andrebbe accelerato il processo di riequilibrio della suddivisione del carico tributario tra utenze domestiche e non, con norme univoche a livello nazionale. Inoltre, è necessario porre maggiore attenzione rispetto ai vari settori specifici. In particolare a quelli che trattano rifiuti non riciclabili e alla questione dell’accesso delle imprese artigiane alle isole ecologiche. Rispetto all’Imu chiediamo l’esclusione dalla tassazione degli immobili strumentali all’attività d’impresa. Mentre in tema di pubblicità si richiede uno sforzo per un regolamento provinciale per eliminare discrezionalità e interpretazione delle varie norme.

Sostenendo la necessità di eliminare la Tosap e la tassa di soggiorno per l’anno 2022 abbiamo chiesto alle varie amministrazioni di unirsi in un processo di semplificazione delle norme e delle tasse. Mantra tanto ripetuto negli anni, ma che non ha ancora mai trovato soluzioni concrete.

I negozi di vicinato

La pandemia ha sicuramente avuto un impatto deleterio sui negozi di vicinato. Il mercato è cambiato ed emerge un consumatore sempre più esigente, informato e attratto dal commercio online. Molti esercenti hanno dovuto chiudere e i centri urbani si stanno lentamente svuotando con problemi sociali e di sicurezza.

Andrebbe quindi ripensata una nuova visione della città, che parta dalla politica e che, oltre ai cittadini, coinvolga commercianti, pubblici esercizi, artigiani, liberi professionisti, piccole industrie e servizi.

Il problema dell’abusivismo

Gasparini conclude con il tema dell’abusivismo:

Il fenomeno è molto diffuso nella nostra provincia, rappresenta un danno per le imprese regolari, un rischio per i consumatori e un problema per lo Stato. Per questo, chiediamo che le istituzioni rinnovino il loro impegno concreto nella lotta all’abusivismo per dare nuova vita a imprese e comunità. Auspichiamo che gli amministratori locali accolgano queste proposte nell’ottica di una sinergia tra privato e pubblico per rilanciare l’economia e la società del nostro territorio.

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