Il lancio a novembre 2022 di ChatGPT, il software di simulazione di una conversazione con un essere umano basato sull’Intelligenza Artificiale (IA), ha intensificato il dibattito sulle prospettive dei sistemi di IA. la diffusione di sistemi di IA delinea una marcata discontinuità con il passato. Questo cambio di paradigma comporterà nuove sfide e opportunità per imprese e lavoratori. Nell’attuale fase di trasformazione digitale dei sistemi produttivi i rischi derivanti da IA e robot saranno meno destabilizzanti in attività caratterizzate da relazioni interpersonali, da input creativi e culturali, da un’elevata diffusione di sistemi formativi efficaci e di qualità e da un maggiore orientamento all’innovazione.
Flessibilità al cambiamento, serendipità e creatività rappresentano alcune caratteristiche umane che permetteranno agli imprenditori, ai lavoratori e ai consumatori di sfruttare tutte le potenzialità della diffusione di sistemi di IA e di automazione e di affiancare a processi di sostituzione e distruzione, l’integrazione di processi capaci di generare benefici all’impresa e alla comunità in cui, in particolar modo quando parliamo di piccole imprese e di artigianato, l’apparato produttivo italiano ha radici ben salde.
Impatto dell’IA sul mercato del lavoro
In Emilia-Romagna un quarto (precisamente il 23,8%) dei lavoratori in ingresso è maggiormente esposto all’impatto dell’intelligenza artificiale, pari a 113 mila entrate per cui si rileva una esposizione all’IA sopra la media. Per citare giusto alcuni esempi, sono maggiormente coinvolti dall’impatto dell’IA nel proprio lavoro gli specialisti ICT, i commercialisti e figure amministrative a vario titolo.
Tra le province emiliano-romagnole Reggio-Emilia e Modena si posizionano al secondo e terzo posto, dopo Bologna, per quota di entrate maggiormente esposte all’impatto dell’intelligenza artificiale: rispettivamente il 30,6% e il 24,2% delle entrate.
La nostra regione è inoltre quinta per quota di imprese con almeno 10 addetti che hanno effettuato un investimento in ambito di applicazione dell’intelligenza artificiale, che si attesta all’8,6%. Tra le prime 10 province in Italia che hanno effettuato almeno un investimento in intelligenza artificiale Modena si posiziona sesta nel ranking nazionale con il 10,1%, mentre Reggio si ferma al 9%. Un ulteriore 16,1% di imprese modenesi e 15,9% di reggiano dichiara di aver intenzione di investirci nel prossimo futuro.
Robot e rischio automazione
Connessa alla trasformazione digitale dei sistemi produttivi è l’automazione dei processi tramite uso di robotica. In Emilia-Romagna il 30,5% degli addetti delle imprese opera in settori ad alto rischio automazione, pari a 495 mila addetti. Quota che sale nell’artigianato al 38,7%, pari a 107 mila addetti che operano in settori ad elevato rischio di disoccupazione tecnologica. Questo perché le imprese artigiane si addensano maggiormente in settori manifatturieri e dei servizi relativamente più esposti alla sostituzione del lavoro con macchine.
In base alla composizione settoriale dell’occupazione sul territorio si evidenziano per il totale imprese quote elevate di occupati in settori ad alto rischio automazione sia in provincia di Reggio Emilia (37,7%) che Modena (32,9%), rispettivamente al 2° e al 9° posto della classifica nazionale su 107 province. Nel comparto artigiano, maggiormente esposto al rischio automazione come già detto, il peso degli occupati a maggior rischio robot sul totale sale al 41,1% a Modena e al 40,7% a Reggio Emilia, rispettivamente al 11° e 12° posto della classifica nazionale.