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Caldo: come prevenire i rischi sui luoghi di lavoro

3 minuti di lettura
18 Luglio 2023 Stampa

Il caldo estremo degli ultimi giorni rappresenta un rischio significativo per la salute dei lavoratori. È quindi di fondamentale importanza sensibilizzare i datori di lavoro e i dipendenti sui danni da calore e sulle misure di tutela necessarie per prevenire i rischi di infortunio. Anche per questo il 13 luglio scorso, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), per il terzo anno consecutivo, ha fornito indicazioni al proprio personale ispettivo diramando la nota 5056/2023.

In questo articolo ricapitoliamo alcuni importanti aspetti da considerare, rimandandovi alla nostra sezione dedicata sul sito per maggiori informazioni e approfondimenti.

Valutazione del rischio da calore: strumenti e metodologie

Come illustrato anche in questo articolo, la valutazione dei rischi da stress termico richiederebbe l’adozione di strumenti e metodologie adeguate e rappresenta un obbligo per i datori di lavoro. Per una corretta valutazione dei rischi, l’INL raccomanda la consultazione della documentazione disponibile sul Portale Agenti Fisici. Qui è possibile accedere a informazioni approfondite sulle strategie e le tecniche di misura dello stress termico, nonché sugli indici di ergonomia e temperatura utilizzati per calcolare l’esposizione al calore.

Vi ricordiamo che PAS (Progetto Ambiente Sicuro) può fornirvi l’assistenza utile per valutare al meglio i rischi ed aggiornare il Documento di Valutazione dei rischi (DVR).

Anche il sito dell’INAIL Worklimate.it offre strumenti e risorse utili per la valutazione del rischio termico, compresi i sistemi di allerta meteo-climatica specifici per i diversi settori occupazionali. È fondamentale consultare queste risorse per garantire una corretta valutazione dei rischi ambientali e la messa in atto di adeguate misure di mitigazione.

Gestione del rischio e organizzazione produttiva

L’INL ricorda come l’esposizione prolungata allo stress termico può aumentare il rischio di infortuni sul lavoro. Alcune categorie professionali sono particolarmente esposte a questi rischi, come nel caso dell’edilizia civile e stradale, del settore agricolo, della manutenzione del verde e del comparto marittimo e balneare. È quindi importante considerare diversi fattori nella valutazione del rischio, come gli orari di lavoro che coincidono con le ore più calde della giornata, le mansioni svolte, l’intensità dello sforzo fisico richiesto e l’ubicazione del luogo di lavoro.

Cosa devono fare i datori di lavoro

Come ricordato sopra, la tutela dei lavoratori dai rischi legati al calore è un obbligo del datore di lavoro, stabilito dall’art. 28 del D.lgs. n. 81/2008. I datori di lavoro devono garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre, proteggendo i dipendenti dalle condizioni climatiche avverse. È quindi importante:

  • Consultare il bollettino di previsione e allarme per la propria città (il sito di riferimento: www.salute.gov/caldo).
  • Nei giorni a elevato rischio ridurre l’attività lavorativa nelle ore più calde (dalle 14.00 alle 17:00) e programmare le attività più pesanti nelle ore più fresche della giornata.
  • Garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro.
  • Inserire un programma di acclimatamento di lavoro graduale e prevedere un programma di turnazione per limitare l’esposizione dei lavoratori.
  • Aumentare la frequenza delle pause di recupero, invitare i lavoratori a rispettarle.
  • Ove possibile mettere a disposizione dei lavoratori luoghi climatizzati in cui trascorrere le pause di interruzione del lavoro.
  • Mettere a disposizione idonei dispositivi di protezione individuali (DPI) e indumenti  protettivi.
  • Promuovere un reciproco controllo tra lavoratori

In conclusione, consultare le risorse fornite dall’INAIL, dal Portale Agenti Fisici e dal progetto Worklimate è essenziale per ottemperare agli obblighi e assicurare la salute e il benessere dei lavoratori.

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