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Credito d’imposta in Ricerca e Sviluppo: un sondaggio per capire se funziona

4 minuti di lettura
17 Dicembre 2018 Stampa

Tra le prerogative di un’impresa lo sviluppo di un processo d’innovazione tecnologica utile per migliorare i propri prodotti e crearne di nuovi, oppure per migliorare i processi di produzione, è forse tra i più rilevanti e onerosi.
genere di attività rientra solitamente nella voce “ricerca e sviluppo” (abbreviato con la sigla R&S ndr.).
non tutte le aziende, soprattutto se piccole o poco strutturate, riescono a creare e/o sviluppare un processo di questo tipo e con queste finalità. Un gap che allontana l'Italia e il suo tessuto economico dai principali competitor europei e internazionali. Proprio per questo il legislatore italiano ha tentato di incentivare gli imprenditori attraverso un credito d’imposta specifico da utilizzare in compensazione nel modello F24; in pratica uno sconto su tutti i tributi (per maggiori informazioni è possibile contattare il nostro Ufficio Bandi e Agevolazioni, scrivendo a [email protected])

Il credito d'imposta in R&S

In sostanza tutte le imprese individuali e le società di capitali e di persone, incluse le aziende residenti all'estero con stabili organizzazione in Italia, possono farvi ricorso quando effettuano:

– Ricerca cosiddetta di base: cioè lavori sperimentali o teorici che hanno la finalità di acquisire nuove conoscenze, senza cioè che vi siano usi commerciali diretti.

– Ricerca industriale di prodotto o processo: cioè un'analisi volta ad acquisire nuove conoscenze da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi che migliorino l'esistente

– Sviluppo sperimentale di prodotto o processo: non va confuso con lo sviluppo del prodotto. Consiste piuttosto nella acquisizione, combinazione e utilizzo delle conoscenze esistenti per produrre piani, progetti o disegni di prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati. 

Oltre al tipo di ricerca “agevolabile” le leggi di Bilancio che si sono susseguite dal 2013 ad oggi, hanno definito quali tipi di investimento possono partecipare al calcolo del credito d’imposta.
particolare:

– le spese per il personale altamente qualificato, impiegato nell’attività di ricerca e sviluppo, in possesso di un titolo di dottore di ricerca ovvero iscritto ad un ciclo di dottorato presso un’Università italiana o estera, ovvero in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico/ scientifico

– le quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature da laboratorio, in relazione alla misura e al periodo di utilizzo per l’attività di ricerca e sviluppo e comunque con un costo unitario non inferiore a 2.000 euro 

– le spese relative a contratti di ricerca stipulati con Università/Enti di ricerca e organismi equiparati o altre imprese, comprese le start-up innovative

– costi relativi a competenze tecniche e privative industriali relative ad un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o ad una nuova varietà vegetale anche acquisite da fonti esterne. 

Prevedendo inoltre tutta una serie di esclusioni all'agevolazione (modifiche periodiche o ordinarie di prodotti e processi, o non significative come quelle di design, etc). 

L'agevolazione   

L'entità dello sgravio fiscale corrisponde ad un'aliquota del 50% calcolata sulle spese incrementali in R&S effettuate dopo 2014 e prevede un massimale per beneficiario pari a 20 milioni di euro all'anno, con una soglia minima di investimenti agevolabili di 30mila euro. 
usufruire del bonus non serve fare una richiesta apposita, ma vi si accede in fase di redazione di bilancio, indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, nel quadro RU del modello Unico. 

La legge di Bilancio 2019

Il disegno di Legge di Bilancio 2019 prevede nuove modifiche alla disciplina (per esigenze di sintesi abbiamo qui tralasciato le modifiche intervenute nel corso degli anni alla misura originaria ndr.) in particolare riguardo alla doppia aliquota del 25% e del 50%, la modalità di calcolo del beneficio spettante, il novero delle spese ammissibili, l'importo massimo del bonus, le disposizioni relative agli adempimenti documentali per l'utilizzo della misura. 

Gli effetti dell'agevolazione sin qui 

Secondo un'analisi su dati Frame-Sbs, nel 2015 la maggior parte delle imprese che ha beneficiato di questa agevolazione, in tutto sono 7.993, ha una dimensione inferiore ai 50 addetti, ha usufurito della misura per un importo di poco inferiore ai 74mila euro e opera nel comparto industriale. 

Il nostro sondaggio 

Per comprendere quanto le micro e piccole imprese conoscono questa misura, Confartigianato Nazionale, Settore "Innovazione, Reti D'impresa e Progetti di Coesione ha diffuso in questi giorni un sondaggio per favorire un maggiore interesse e utilizzo della misura in esame.

Per partecipare al sondaggio clicca qui

 

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