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Obbligo della SOA nel superbonus: urge fare chiarezza

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20 Febbraio 2023 Stampa

«Il governo faccia chiarezza sulla norma relativa alla SOA nei cantieri privati». È quanto chiede la nostra associazione in merito all’obbligo SOA (ne avevamo parlato qui ndr.) per lavori privati legati al Superbonus. Si tratta di una certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare pubbliche di lavori, che attesti e garantisca il possesso, da parte delle imprese, di tutti i requisiti previsti dal Codice dei Contratti Pubblici.

Dal 21 maggio 2022 tale obbligo è stato esteso anche alle imprese impegnate nell’esecuzione di lavori privati superiori a 516mila euro, con termini stringenti a partire dal 1° gennaio 2023, per poter avviare l’iter di qualificazione, per arrivare al 1° luglio data oltre al quale è necessario avere la SOA per poter lavorare.

La proposta di proroga dei termini di legge per almeno un anno, promossa da tutto il sistema delle costruzioni, non è stata accolta. La mancata proroga del provvedimento mette in crisi l’intera filiera delle costruzioni impegnata nel 2023 prevalentemente nei cantieri condominiali. Si tratta di cantieri complessi, di medio grande entità, che, una volta conclusi farebbero fare un salto di qualità all’efficienza dei nostri immobili, soprattutto quelli più datati.

L’obbligo della SOA nei lavori privati legati al superbonus con valore superiore a 516mila euro, rappresenta una barriera nei confronti delle imprese artigiane e una lesione della libera concorrenza. Inoltre aumenta la burocrazia, avendo ricadute inevitabili sulle imprese.

In passato avevamo chiesto prima l’abrogazione e poi la proroga della scadenza senza successo.

La nostra richiesta

Ora chiediamo un chiarimento urgente della norma e una specifica più precisa su chi debba ottenere la certificazione SOA. Imporre alle imprese esecutrici, siano esse appaltatrici o in subappalto, il possesso di una qualificazione come la SOA, rischia di escludere dal mercato degli appalti una fetta importante di micro e piccole imprese. Il sistema di qualificazione italiano non è certamente in grado di assorbire in tempi così ristretti una mole così elevata di richieste potenziali, con il rischio reale di provocare una decimazione del mercato.

Vale la pena ricordare che il provvedimento di introduzione delle SOA nei cantieri del superbonus, è l’ennesima modifica legislativa intervenuta in corso d’opera. Sommata alla persistente difficoltà di cessione del credito da parte di cittadini e imprese fornitrici, è una spada di Damocle sul buon esito degli interventi.

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